Lavoro: Istat, a settembre retribuzioni contrattuali invariate rispetto ad agosto ma in aumento (+1,9%) su settembre 2017

A settembre l’indice delle retribuzioni contrattuali orarie resta invariato rispetto al mese precedente e aumenta dell’1,9% nei confronti di settembre 2017. Complessivamente, nei primi nove mesi del 2018 la retribuzione oraria media è cresciuta dell’1,4% rispetto al corrispondente periodo del 2017. È quanto comunica oggi l’Istat diffondendo i dati su “Contratti collettivi e retribuzioni contrattuali” riferiti al periodo luglio-settembre 2018.
“Per il totale dell’economia, nel terzo trimestre del 2018 – si legge in una nota – le retribuzioni contrattuali orarie sono stazionarie in termini congiunturali dopo la vivace crescita del periodo precedente”. “In termini tendenziali – prosegue l’Istituto nazionale di statistica –, i miglioramenti retributivi conseguenti al rinnovo contrattuale per la quasi totalità dei dipendenti pubblici portano a una crescita prossima al due per cento. Nel settore privato la dinamica tendenziale ha un profilo più regolare e mostra una decelerazione negli ultimi due mesi del trimestre che deriva da un marcato rallentamento della crescita retributiva nel settore dei servizi privati”.
Stando ai dati diffusi, alla fine di settembre 2018 i contratti collettivi nazionali in vigore per la parte economica sono 53, riguardano 9,8 milioni di dipendenti (75,8% del totale) e corrispondono al 77,4% del monte retributivo osservato. Nel periodo luglio-settembre è stato rinnovato solo l’accordo dell’edilizia mentre altri due sono venuti a scadenza: telecomunicazioni e commercio. Complessivamente i contratti in attesa di rinnovo a fine settembre sono 22, relativi a circa 3,1 milioni di dipendenti (24,2%), invariati rispetto al mese precedente.
“Sia l’attesa media di rinnovo calcolata per i lavoratori con il contratto scaduto (17 mesi) sia quella calcolata sul totale dei dipendenti (4,1 mesi) sono in marcata diminuzione rispetto ai valori registrati un anno prima (rispettivamente 68,5 e 28,3 mesi)”, rileva l’Istat.
Con riferimento ai principali macrosettori, a settembre le retribuzioni contrattuali orarie registrano un incremento tendenziale dell’1,1% per i dipendenti del settore privato (+1,1% nell’industria e +1,0% nei servizi privati) e del 4,1% per quelli della pubblica amministrazione. I settori che presentano gli incrementi tendenziali maggiori sono attività dei vigili del fuoco (+9,8%), militari-difesa (+6,4%) e forze dell’ordine (+6,1%). Le variazioni tendenziali, invece, minori si osservano per la metalmeccanica e i servizi di comunicazione e informazione (entrambi +0,8%) e per gli altri servizi privati (+0,2%).

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