Giornali cattolici e Grande Guerra: le difficoltà di fare giornalismo durante il conflitto

(Torino) – La difficoltà di raccontare un dramma mai visto, la necessità di essere giornalisti e quella di tenere conto della censura e delle richieste della propaganda. Sono questi alcuni dei vincoli con cui hanno avuto a che fare i giornalisti e i giornali cattolici in particolare nel periodo della Grande Guerra. Un’esperienza che oggi, a cent’anni da quegli eventi, contiene ancora tutta la sua attualità. A fare il punto su quegli anni dal punto di vista dei giornali cattolici, è stato un incontro che si è svolto questa sera al Polo del ‘900 di Torino e che ha preso spunto dalla conclusione di un progetto pluriennale sulla stampa cattolica piemontese negli anni della Prima guerra mondiale condotto dalla Fondazione Donat-Cattin. “Allo scoppio del conflitto – ha spiegato Mauro Forno, Professore associato di Storia contemporanea Università degli Studi di Torino -, tutti i giornali inviarono al fronte i migliori inviati e tutti inizialmente si allinearono alle indicazioni della propaganda con l’intento di dare fiducia al Paese. Poi però i giornalisti si resero conto della distanza fra quanto veniva scritto e quanto invece accadeva in realtà”. Fra quelli che più di altri notarono la distanza fra racconto e realtà ci fu Luigi Barzini che per questo arrivò ad essere mal visto dai militari ma anche dai civili. La ricerca presentata a Torino ha però eseguito una approfondita analisi dell’atteggiamento variegato dei vari giornali cattolici di fronte al conflitto e dei loro rapporti con le autorità civili e di Governo. Posizioni che riflettevano di volta in volta le fasi del conflitto e l’opinione dei vescovi. E’ il caso, per esempio, del ruolo delle donne nel conflitto, del ritorno dei profughi e dei feriti, della necessità di allestire strutture di accoglienza, della creazione di un “fronte interno”. Tutte vicende di fronte alle quali la stampa cattolica si dimostra essere molto attenta. Dalla ricerca sono scaturiti due volumi entrambi curati da Bartolo Gariglio (Ordinario di Storia contemporanea all’Università degli Studi di Torino) il primo “Pace o guerra? La stampa cattolica nelle diocesi piemontesi 1914-1915” ha approfondito le relazioni fra interventismo e neutralismo, il secondo “Guerra Pace Politica. La stampa cattolica piemontese durante la Prima guerra mondiale”, le vicende durante il conflitto.

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