Diocesi: Spoleto, ieri sera rosario con l’arcivescovo Boccardo secondo l’intenzione del Papa di “proteggere la Chiesa dal diavolo”

“Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio: non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova e liberaci da ogni pericolo, o Vergine gloriosa e benedetta”. La preghiera “Sub tuum praesidium” – rinvenuta in un papiro del basso Egitto, la più antica dedicata alla Vergine dopo l’Ave Maria – è risuonata ieri sera in una gremitissima cattedrale di Spoleto al termine del rosario presieduto dall’arcivescovo Renato Boccardo e recitato secondo l’intenzione di Papa Francesco di “proteggere la Chiesa dal diavolo”. Sul presbiterio, dinanzi all’altare maggiore, la statua della Madonna in adorazione del Bambino, adagiato sul suo grembo e benedicente, proveniente dalla chiesa di S. Procolo in Avendita di Cascia; dopo i sismi del 2016, che hanno lesionato gravemente l’edificio sacro, la scultura del XVI secolo è ricoverata presso il deposito del Beni culturali a Santo Chiodo di Spoleto. Prima della recita del rosario mons. Boccardo ha detto tra l’altro che “contro i tentativi diabolici dobbiamo ricorrere con più forza alla preghiera. Il demonio in modo intelligente suscita invidia, alimenta cattiveria, si insinua nella mente e nel cuore dell’uomo. E Papa Francesco, soprattutto in questo mese di ottobre dedicato alla Madonna del Rosario, ha invitato i fedeli di tutto il mondo a chiedere alla Santa Madre di Dio e a San Michele Arcangelo di proteggere la Chiesa dal diavolo”. In diocesi diverse parrocchie hanno risposto all’appello del Pontefice, ma Boccardo ha spiegato di avere voluto “anche un momento diocesano” con “la statua della Madonna della chiesa Avendita di Cascia sfigurata dal male del terremoto, e ora recuperata, per chiederle di tenere anche noi tra le sue braccia, come fa col Figlio, donandoci quella fortezza necessaria per la lotta contro il male innescato dal demonio”. Dopo la benedizione, l’arcivescovo e i fedeli hanno recitato, come chiesto da Papa Francesco, la preghiera a S. Michele Arcangelo composta da Leone XIII.

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