Azzeramento Fondo pluralismo: Lucchi (sindaco Cesena), “causa deficit di libera informazione e la perdita di migliaia di posti di lavoro”

“Le testate di informazione locale, come la vostra, svolgono una funzione straordinaria nel raccontare e documentare la vita della comunità, nel mantenere stretto il contatto fra cittadini, istituzioni, rappresentanze associative e sociali, contribuendo ad alimentare il dibattito sui temi quotidiani e sulle prospettive future delle città e dei territori. Il loro ruolo, il vostro ruolo, è prezioso ed insostituibile”. Lo scrive il sindaco di Cesena, Paolo Lucchi, in una lettera inviata al settimanale diocesano “Corriere Cesenate” in “difesa del pluralismo dell’informazione, a rischio dopo l’annunciato taglio dell’omonimo Fondo da parte del Governo”. “Parliamo di un contributo riservato a testate edite da cooperative di giornalisti o da fondazioni o enti morali, comunque senza scopo di lucro e con l’obbligo in statuto di non dividere eventuali utili – sottolinea il primo cittadino -. Testate che, tutte insieme, garantiscono una capillare informazione di prossimità, vicina ai territori e ai cittadini”. Alla luce di ciò, Lucchi sostiene che “l’azzeramento dei fondi all’editoria porterebbe alla chiusura di tutte queste testate, con un duplice, nefasto, effetto: un deficit di libera informazione in decine e decine di province italiane, tra cui la nostra, e la perdita di migliaia di posti di lavoro”. Quindi, l’annuncio del sindaco che il 21 ottobre ha scritto a tutti i parlamentari romagnoli auspicando che “il Parlamento, anche grazie al loro lavoro e impegno, faccia valere la propria autonomia e scelga di salvaguardare il pluralismo dell’informazione, pilastro insostituibile di una democrazia liberale”.

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