Sinodo 2018: mons. Martin (Irlanda), “necessaria un’opzione preferenziale per i nostri giovani”

“Durante il processo sinodale, ispirato dallo Spirito Santo, abbiamo identificato la necessità di un’opzione preferenziale per i nostri giovani”: lo ha detto l’arcivescovo di Armagh (Irlanda), mons. Eamon Martin, presentando oggi in Aula la sintesi delle discussioni del gruppo di lingua inglese A, in cui sono stati identificati sette ambiti di azione pastorale: pensare “risorse pratiche e guide per genitori e nonni, ‘primi insegnanti’ dei giovani, e per la famiglia”; sostegno alle scuole e università cattoliche poiché “educare è un atto d’amore, è dare vita”; un “contributo maggiore di donne, famiglie e giovani leader laici nella formazione del seminario”; opportunità organizzate per i giovani di connettersi tra loro in pellegrinaggi, raduni ed eventi di pietà popolare; favorire una catechesi anche attraverso il digitale; “creare opportunità per l’arte, la musica, cori giovanili e lo sport”; cercare la “partecipazione attiva dei giovani” in tutte le “attività della Chiesa, anche in ruoli consultivi e decisionali”. Si tratta di “ri-immaginare le parrocchie e le strutture in modo che i giovani siano ascoltati, sentiti, apprezzati e incoraggiati”, ha continuato mons. Martin. E descrivendo il passaggio, avvenuto al Sinodo, tra ministero pastorale “ai giovani” e “ministero dei giovani” come “protagonisti”, ha esortato: “Dobbiamo stare attenti a non bloccare l’opera di ringiovanimento dello Spirito Santo”, ma di “facilitarla”. Si è discusso “estesamente” su corpo e sessualità nel gruppo A per giungere a “riaffermare” la posizione della Chiesa sulla sessualità e l’opposizione a ogni discriminazione.

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