Papa Francesco: incontro con anziani e giovani, no alla “cultura del trucco”. “Sporcati le mani e sarai felice”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

No alla “cultura del trucco”, quella per cui “contano solo le apparenze, il successo personale, anche se devo passare sulla testa dell’altro”. Lo ha detto il Papa, rispondendo a braccio – per più di un’ora – alle domande di anziani e giovani di tutto il mondo, all’Augustinianum (Roma), durante l’evento organizzato nell’ambito del Sinodo dei giovani e in occasione della presentazione del libro “La saggezza del tempo”. “In questo mercato dell’ipocrisia”, Francesco ha suggerito un gesto: “La mano tesa e aperta”. “La mano della competizione è chiusa e sempre prende, raccoglie, tante volte a prezzo di annientare gli altri, del disprezzo altrui”, ha spiegato. Il gesto, invece, della “anti-competizione” è “aprirsi, aprirsi in cammino”: “La competizione generalmente è ferma. Fa i calcoli ma è ferma, non si mette in gioco. Invece la maturazione nella personalità va sempre in cammino, si mette in gioco, si sporca le mani, perché ha la mano tesa per salutare, per abbracciare, per ricevere. E questo mi fa pensare a quello che dicono i santi, anche Gesù: c’è più amore nel dare che nel ricevere”. “Contro questa cultura che annienta i sentimenti”, per il Papa l’antidoto è il servizio: “Servire. E tu vedrai che i giovani più maturi, sicuri di se stessi, sorridenti, con senso dell’umorismo, sono coloro che vanno avanti, in cammino, col servizio”. L’altra parola consegnata da Francesco: “Rischiare”. “Se tu nella vita non rischi, mai sarai matura, mai farai una profezia”. No, allora, alla “cultura dell’assicurazione”, “l’assicurazione per tutta la vita”, che consiste nell'”avere tutte le assicurazioni possibili per essere a posto. “La cultura della competizione – ha spiegato il Papa – mai guarda la fine: guarda il fine che si è proposto nel suo cuore, arrivare arrampicando, calpestando teste. Invece la cultura del convivere, della fraternità, è una cultura di servizio, che si apre e si sporca le mani”. “Sporcati le mani e sarai felice”, l’invito.

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