Incontro anziani e giovani con il Papa: mons. Ulloa Mendieta (Panama), “memoria collettiva” antidoto a “individualismo”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Il dialogo tra i giovani e gli adulti è sempre più importante, in un mondo in cui domina la cultura dello scarto e si apre il divario generazionale”. Lo ha detto mons. José Domingo Ulloa Mendieta, arcivescovo di Panama e presidente del Comitato organizzatore della Gmg 2019, salutando il Papa all’inizio dell’incontro dei giovani e degli anziani organizzato nell’ambito del Sinodo dei Vescovi, e in occasione dell’uscita del volume “La saggezza del tempo. In dialogo con Papa Francesco sulle grandi questioni della vita”, raccolta di 250 interviste ad anziani in più di 30 Paesi, grazie all’aiuto di organizzazioni no-profit come Unbound e Jesuit Refugee Service. “Anche a Panama abbiamo iniziato uno spazio di dialogo tra giovani e anziani, nel contesto della preparazione della Giornata mondiale della gioventù”, ha raccontato il presule a proposito della “consegna” di Papa Francesco durante la scorsa Gmg di Cracovia, quando ha esortato i giovani panamensi “a prendere la mano dei loro nonni”. La “memoria collettiva”, per Ulloa, è l’antidoto “all’individualismo, che ha messo in dubbio i legami intergenerazionali”, ed è “uno dei motori della solidarietà”, per dare luogo a “scenari di collaborazione e di apprendimento tra le generazioni”. L’obiettivo, per il vescovo, è “affrontare le questioni sociali e lo sviluppo attraverso il dialogo e la collaborazione, senza escludere nessuno”. “Favorire e accompagnare l’incontro, offrendo ai giovani un orizzonte”, il compito della Chiesa, secondo l’arcivescovo di Panama: “I giovani portano il futuro: abbiamo bisogno di giovani visionari, che non si lascino dominare dalle sirene del sistema istituzionalizzato”.

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