Donna: Congiunti (vicerettore Univ. Urbaniana), “idea di femminilità liquida è lontana da donne reali che hanno identità ben precisa”

“Sembra affermarsi un’idea generale di femminilità liquida che tuttavia è molto lontana dalle donne reali che hanno e vogliono mantenere una loro precisa identità”. Lo sostiene Lorella Congiunti, docente di filosofia alla Pontificia Università Urbaniana, intervenuta al convegno “ll ruolo della donna nella società”, promosso questo pomeriggio presso la Pontificia Università Lateranense dall’Istituto pastorale Redemptor Hominis in collaborazione con la Fondazione “Etica ed economia”. Nella sua riflessione dal titolo “Essere donna, qui ed ora”, Congiunti ricorda anzitutto di essere la prima donna vicerettore di un ateneo pontificio e poi osserva che la riflessione sul femminile “si sviluppa intorno a tre nuclei: la bellezza, il genere, la maternità”. Oggi, avverte tuttavia, “una parte del pensiero femminista propone un’identità indifferenziata come modello di un’umanità parificata in cui non esistono più né maschio né femmina. Questo, come cyborg e gender, sono in realtà teorie, molto lontane dalle donne qui ed ora”. “Dal punto di vista genetico uomini e donne sono più simili che diversi – apparteniamo tutti alla stessa razza umana – ma siamo diversi in tutto”, precisa. “Anche in termini di paure uomini e donne sono diversi perché hanno capacità interpretative e relazionali diverse, che rimandano alle loro differenti caratteristiche fisiche”.  La maternità – non solo biologica ma intesa come accoglienza – e l’attitudine ad essere “compagna” – ossia “complementare a un uomo” sono “caratteristiche peculiari della donna”, prosegue. Per la studiosa, “sarebbe riduttivo ridurre a questi elementi la differenza tra maschile e femminile, ma è irrealistico e irrazionale negarli. Cogliere l’essenza della donna significa vederla nella complementarietà con l’uomo, e viceversa”.

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