Diocesi: Forlì, venerdì la festa di San Mercuriale. Presentati risultati preliminari su sue reliquie

La diocesi di Forlì-Bertinoro festeggia, venerdì 26 ottobre, il primo vescovo di Forlì, San Mercuriale. Giovedì 25 ottobre alle 18.15 sono previsti il trasferimento delle reliquie all’altare maggiore, primi vespri solenni e canto del Te Deum Venerdì 26 ottobre sante messe alle 8,30 e 10, alle 18.15 secondi vespri solenni, al termine accoglienza del vescovo, mons. Livio Corazz,a che alle 19 presiederà la santa messa con il “Discorso alla città” e conferimento dell’accolitato a Filippo Monari. Apertura del campanile al pubblico. Domenica 28 ottobre alle 11 santa messa di ringraziamento per i collaboratori della parrocchia, cui seguirà la collocazione del nuovo reliquiario nella cappella Mercuriali. Alle 15 giochi nel chiostro per bambini e ragazzi, apertura pomeridiana del campanile. Dal 20 al 28 ottobre nella sala del chiostro sarà allestita anche una mostra di quadri con tema “Il campanile” pro riscaldamento della chiesa (apertura 10-12, 15-18).
Le notizie che si hanno sul Santo sono state elaborate nel IX secolo e integrate nel periodo tardo rinascimentale, traendo spunto da pitture esistenti in basilica. La festa di San Mercuriale si celebrava inizialmente il 30 aprile. Per non sovrapporla a quella di San Pellegrino, che ricorre l’1 maggio, fu spostata poi al 26 ottobre, giorno in cui nel 1601, le reliquie del Santo furono traslate nella cappella Mercuriali, in fondo alla navata destra della basilica. Fatta eccezione per quella del capo che è conservata nella chiesa della SS. Trinità.
Intanto, domenica 21 ottobre in preparazione alla festa di San Mercuriale, nella basilica di piazza Saffi sono stati presentati i risultati preliminari delle analisi sulle reliquie del primo vescovo di Forlì ed è stato esposto il nuovo reliquiario opera del laboratorio marmi di Franco Spagnoli di Carrara (Ms), dono del Lions Club “Terre di Romagna” di Forlì. Il progetto delle analisi nasce grazie dalla collaborazione il gruppo Ausl Romagna Cultura, il Dipartimento dei beni culturali dell’Università di Bologna-sede di Ravenna e la diocesi di Forlì-Bertinoro.
I resti del santo sono stati sottoposti ad analisi autoptica diretta per meglio delineare il profilo biologico, paleopatologico ed occupazionale. Mercuriale era alto poco meno di 1,60 metri, di corporatura non particolarmente robusta, anche se segnato da ripetuti impegni muscoloscheletrici probabilmente legati ad attività abituali quali la deambulazione ed il trasporto di grevi. Soffriva di osteoporosi e aveva forse qualche fastidio al cingolo scapolare; avendo il setto nasale deviato, non è improbabile che soffrisse di sinusite cronica. Non ci sono segni riconducibili ad eventi traumatici e certamente non è morto per strangolamento, essendosi conservato intatto l’osso ioide.

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