Azzeramento Fondo pluralismo: don Bianchi (Fisc), “molte realtà del territorio non sopravviveranno”

“Sono fiducioso che ci possa essere ancora un dialogo con il Governo. Mi rifiuto di credere che sia serio da parte della politica agire in maniera emotiva, senza entrare nel merito delle questioni. Mi auguro si tratti soltanto di annunci. L’azzeramento del Fondo per il pluralismo non toccherà i grandi giornali, ma quelli piccoli. È più facile fare la battaglia parlando di taglio all’editoria, ma in realtà verranno tagliati soltanto i giornali del territorio”. Lo dice don Adriano Bianchi, direttore della “Voce del Popolo” di Brescia e presidente della Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici), in una intervista al Sir. Per don Bianchi, l’impatto dell’azzeramento del fondo per i giornali diocesani sarebbe “gravissimo”: “Le realtà editoriali più grandi e storicamente radicate, subirebbero un danno molto serio. Come Fisc abbiamo seguito un percorso di trasparenza per ricevere i contributi, con una rendicontazione estremamente precisa e una trasformazione a livello aziendale secondo i parametri previsti dalla legge. La mancanza del sostegno, in un contesto di crisi della carta stampata, impatterà in maniera importante. Molte realtà non sopravviveranno”. “Capisco la necessità politica di esprimere una posizione che rispecchi il programma elettorale, ma mi auguro che nel merito della questione ci sia buon senso ed equità al fine di non disperdere un patrimonio del genere. Può essere legittimo che si abbia una idea differente rispetto al Governo precedente – conclude il presidente della Fisc -, ma non si aprano le porte a un impoverimento del dibattito e del pluralismo nel Paese”.

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