Sinodo 2018: card. Cupich, per abusi c’è “rabbia e tristezza”, “le persone vogliono una Chiesa che riesca a fare le cose giuste”

(Foto Vatican Media/SIR)

“C’è molta rabbia, ma anche molta tristezza. Le persone vogliono una Chiesa che riesca a fare le cose giuste”. Il card. Blase Joseph Cupich, arcivescovo di Chicago, ha risposto così ad una domanda sugli abusi, nella conferenza stampa di oggi, in sala stampa vaticana, a chiusura della terza settimana del Sinodo, dedicata al dibattito sulla terza parte dell’Instrumentum laboris. “Se ci fossero accuse contro di me, vorrei che si indagasse su di me”, l’auspicio del cardinale, che ha invitato i suoi confratelli ad imitarlo. “Negli Usa noi vogliamo, e non siamo solo noi a volerlo, un gruppo di esperti per effettuare le indagini sui casi di abusi, e siamo pronti a cedere i nostri diritti e l’autorità che abbiamo, se qualcuno vuole farci un’accusa. Non c’è alcuna obiezione, da parte nostra, alle indagini”. “In Australia ci sono già iniziative del genere”, ha reso noto mons. Peter Andrew Comensoli, arcivescovo di Melbourne a proposito della Commissione di esperti: “Abbiamo avuto vescovi accusati di reati o penali o morali, e già dal 1997 abbiamo predisposto un protocollo in materia”. “Se chiediamo ai giovani di essere onesti con le loro vite, dobbiamo noi stessi testimoniare di essere responsabili e trasparenti”, ha dichiarato Cupich, che ha ricordato come il luogo deputato per il dibattito sugli abusi non è tanto il Sinodo in corso, quanto l’incontro tra i presidenti delle Conferenze episcopali di tutto il mondo convocato dal Papa a febbraio. “Sono fiducioso che il Santo Padre ha convocato questo incontro perché qualcosa venga fatto, sono fiducioso che i risultati ci saranno”, ha detto l’arcivescovo di Chicago a questo proposito. “Dal primo giorno al Sinodo si è parlato del tema degli abusi e del fallimento della leadership ecclesiale nell’affrontarlo”, ha ricordato Comensoli, secondo il quale “l’importante non è tanto la parola di scuse o il riconoscimento delle colpe commesse, ma una prassi migliore per scongiurare che casi del genere si ripetano in futuro”. In Australia, ad esempio, “c’è una Commissione di indagini parlamentare che ha chiesto ai leader della Chiesa di vedere come muoversi in maniera migliore per il futuro”.

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