Beatificazione Arnáiz Muñoz: card. Becciu, “anche oggi necessari testimoni credibili del Vangelo”

“Presentare Tiburzio Arnáiz Muñoz, oggi, alla Chiesa, vuol dire riaffermare la santità sacerdotale, ma soprattutto far conoscere un ministro di Dio che fece della sua esistenza un costante, luminoso ed eroico cammino di totale donazione a Dio e ai fratelli, soprattutto verso i più deboli”. Lo ha detto il card. Angelo Becciu, prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, nell’omelia della messa che ha presieduto questa mattina nella cattedrale di Malaga, nel corso della messa di beatificazione del sacerdote della Compagnia di Gesù. “Egli fu pastore secondo il cuore di Cristo e missionario della fede e della carità – ha affermato il porporato -. Fu il tipico esempio del ‘pastore con l’odore delle pecore’ come direbbe oggi Papa Francesco. Fu intrepido araldo del Vangelo specialmente tra le persone più umili e dimenticate nei cosiddetti “corralones”, i quartieri più poveri ed anche ostili alla Chiesa di Malaga, consumando la sua vita per il prossimo, sorretto da un grande amore per Dio”. Il prefetto della congregazione vaticana ha evidenziato come il nuovo beato abbia “risposto all’amore di Dio attraverso una crescente donazione di sé nel ministero e nell’amore verso gli ultimi, gli scartati”. “Quanto c’è bisogno, ai nostri giorni – ha aggiunto -, di dilatare il cuore ai bisogni spirituali e materiali di tanti nostri fratelli, che attendono da noi parole di fede, di consolazione e di speranza, come pure gesti di premurosa accoglienza e di generosa solidarietà”. Elogiando l’assunzione di responsabilità e la maturità di fede del gesuita, il cardinale ha affermato che “questo stile di presenza sacerdotale e cristiana nel mondo, sono necessarie anche nell’odierno contesto ecclesiale e sociale, il quale ha estremo bisogno della presenza e dell’impegno di sacerdoti, di persone consacrate e di fedeli laici che sappiano testimoniare con coraggio e fermezza, con entusiasmo e slancio il proprio sentirsi con Cristo, in Cristo e per Cristo, diventando testimoni credibili del Vangelo”.

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