Agroalimentare: Coldiretti, attenzione agli accordi di libero scambio. Possono favorire l’arrivo di alimenti che non rispettano le regole

Attenzione agli accordi con i quali l’Europa accelera l’arrivo di alimenti non in regola con le norme in tema di sicurezza e igiene alimentari oltre che del lavoro. E’ il monito lanciato oggi da Coldiretti nell’ambito del Forum internazionale dell’agricoltura e dell’alimentazione 2018 che si chiude a Cernobbio questa mattina. Parlando di alimenti stranieri “fuorilegge”, Coldiretti spiega: “Occorre essere consapevoli che tutto ciò accade spesso grazie alla regia e alle norme sancite dagli accordi bilaterali o multilaterali di libero scambio”.
Coldiretti fa qualche esempio come il “dazio zero concesso grazie all’accordo di libero scambio tra Unione europea e Canada (Ceta) ai legumi secchi come le lenticchie che nel Paese nordamericano vengono trattati in preraccolta con l’erbicida glifosato secondo modalità vietate in Italia, ma anche del negoziato in corso con i Paesi del Mercosur che prevede l’arrivo di grandi quantitativi di carne bovina dai paesi sudamericani, paesi che non rispettano gli standard produttivi e di tracciabilità oggi vigenti in Italia e nel Vecchio Continente come dimostra il più grande scandalo mondiale sulla carne avariata che meno di un anno fa ha coinvolto proprio i principali produttori brasiliani”. Fra gli altri casi, quello delle condizioni favorevoli che sono state concesse “al Marocco per pomodoro da mensa, arance, clementine, fragole, cetrioli, zucchine, aglio, carciofi, olio di oliva, all’Egitto per fragole, uva da tavola e finocchi, oltre all’olio di oliva dalla Tunisia dove non valgono certamente gli stessi standard produttivi, sociali ed ambientali vigenti in Italia”.

Coldiretti poi punta il dito sull’Ue che “arriva addirittura ad agevolare l’ingresso in Europa del riso espropriato alla minoranza musulmana dei Rohingya. Nonostante l’accusa di genocidio, la Birmania gode tuttora – dicono i coltivatori – da parte dell’Unione europea del sistema tariffario agevolato a dazio zero per i Paesi che operano in regime Eba (tutto tranne le armi). Il risultato è che la Birmania si colloca tra i principali fornitori asiatici di riso dell’Italia insieme a India, Pakistan, Tailandia e Cambogia”. La stessa Ue ha dato il via libera all’accordo che autorizza l’importazione a dazio zero dal Vietnam di 20mila tonnellate di riso semigreggio, 30mila tonnellate di lavorato e 30mila tonnellate di riso aromatico, peraltro in una situazione di grave difficoltà per la produzione nazionale. “Non è accettabile che l’Unione europea continui a favorire con le importazioni la violazione dei diritti umani nell’indifferenza generale”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo. Secondo il vertice di Coldiretti oggi il commercio è “libero” ma è ben lontano dall’essere “equo”. Da qui la richiesta: “L’Ue deve acquisire un nuovo protagonismo per promuovere regole sul commercio globale che non tengano conto solo del fattore economico ma anche del rispetto dei diritti sul lavoro, della tutela dell’ambiente e della salute. Serve quindi ripensare dalle radici non solo le regole, ma in primo luogo i principi fondativi del libero commercio”.

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