Papa Francesco: a Santa Marta, “Gesù non tollera l’ipocrisia”

(Foto Vatican Media/SIR)

C’è un lievito “cattivo” che “rovina”, che fa crescere “verso l’interno”. È quello “dei farisei, dei dottori della Legge di quel tempo, dei sadducei”, cioè “l’ipocrisia”. Lo ha detto il Papa, nell’omelia della Messa celebrata oggi a Santa Marta, durante la quale – riferisce Vatican news – ha stigmatizzato la gente chiusa in se stessa, che pensa all’apparire, a fare “finta”, a dare un’elemosina e poi far “suonare la tromba” per farlo sapere. La preoccupazione di queste persone, ha spiegato Francesco, “è custodire quello che hanno dentro”, il proprio “egoismo”, la propria “sicurezza”: “Quando c’è qualcosa che li mette in difficoltà” come l’uomo aggredito e lasciato “mezzo morto” dai briganti o incontrano “un lebbroso” – ha aggiunto il Pontefice – “loro guardano da un’altra parte”, secondo le proprie “leggi interne”. “Questo lievito – dice Gesù – è pericoloso. Guardatevi. È l’ipocrisia”. “Gesù non tollera l’ipocrisia”, ha affermato il Papa: “Questo apparire bene, con belle forme di educazione pure, ma con cattive abitudini dentro. E Gesù stesso dice: ‘Dal di fuori voi siete belli, come i sepolcri, ma dentro c’è putrefazione o c’è distruzione, ci sono le macerie’. Questo lievito che fa crescere verso l’interno: è un lievito che fa crescere senza futuro, perché nell’egoismo, nel rivolgere sul se stesso, non c’è futuro. Invece, un altro tipo di persona è quella che vediamo con un altro lievito, che è il contrario: che fa crescere verso l’esterno. Anzi, che fa crescere come eredi, per averne una eredità”. I cristiani sono persone proiettate “verso l’esterno”, l’identikit del Papa: “Delle volte sbagliano, ma si correggono; delle volte cadono, ma si rialzano. Anche delle volte peccano, ma si pentono. Ma sempre verso l’esterno, verso quella eredità, perché è stata promessa. E questa gente è gioiosa, perché le è stata promessa una felicità molto grande: che saranno gloria, lode di Dio. E ‘il lievito – dice Paolo – di questa gente è lo Spirito Santo’, che ci spinge ad essere lode della sua gloria, della gloria di Dio”. Lo Spirito Santo infatti “spinge fuori”, “verso l’orizzonte”. Così Gesù vuole “che siano i cristiani”: seppur “con difficoltà, con sofferenze, con problemi, con cadute”, sempre avanti nella speranza “di trovare l’eredità, perché ha il lievito che è caparra, che è lo Spirito Santo”. Ecco quindi le due persone elencate: “Una che, guidata dal proprio egoismo, cresce verso l’interno. Ha un lievito – l’egoismo – che la fa crescere verso l’interno, e soltanto si preoccupa di apparire bene, apparire equilibrato, bene: che non si vedano le cattive abitudini che hanno. Sono gli ipocriti, e Gesù dice: ‘Guardatevi’. L’altra gente sono i cristiani: dovremmo essere i cristiani, perché anche ci sono cristiani ipocriti, che non accettano il lievito dello Spirito Santo. Per questo Gesù ci ammonisce: ‘Guardatevi del lievito dei farisei’. Il lievito dei cristiani è lo Spirito Santo, che ci spinge fuori, ci fa crescere, con tutte le difficoltà del cammino, anche con tutti i peccati, ma sempre con la speranza. Lo Spirito Santo è proprio la caparra di quella speranza, di quella lode, di quella gioia. Nel cuore, questa gente che ha lo Spirito Santo come lievito, è gioiosa, anche nei problemi e nelle difficoltà. Gli ipocriti hanno dimenticato cosa significhi essere gioioso”.

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