Nicaragua: sei mesi di proteste. Rapporto Cidh, 325 vittime, circa altrettanti detenuti politici

La protesta del Nicaragua ha compiuto ieri sei mesi. Le prime manifestazioni risalgono infatti al 18 aprile e da allora, dopo un iniziale dialogo, la repressione e la violenza del Governo di Ortega si sono andate intensificando. Lo conferma il rapporto reso noto ieri dalla Commissione interamericana per i diritti umani (Cidh) secondo la quale c’è stato un incremento degli atti di violenza dopo che sono state impedite, circa un mese fa, le pubbliche manifestazioni. Attraverso il Meseni (il gruppo che segue il Nicaragua per il Cidh) sono stai resi noti alcuni dati relativi a questi mesi: 325 persone morte, tra cui 21 agenti di polizia e 24 minorenni. Più di 300 sono i detenuti per motivi collegati alle proteste e alla repressione governativa. Migliaia le persone costrette a nascondersi o a fuggire dal Paese. La Cidh rinnova al Governo del Nicaragua la necessità urgente di garantire l’accesso a informazioni dettagliate su persone uccise e sui detenuti politici. Anche Amnesty International ha emesso un comunicato per denunciare il clima di terrore che si è creato nel Paese e le detenzioni arbitrarie.

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