Migranti Honduras: avanguardie sono già in Messico. La Chiesa organizza accoglienza a Tapachula

Sono giunti nelle scorse ore negli Stati meridionali del Messico (Chiapas e Tabasco), pur con qualche difficoltà dovuta allo spiegamento in frontiera di agenti federali, i primi migranti, in gran parte honduregni, avanguardie di un vero e proprio esodo di circa (al momento) 10mila persone. Tradizionale punto d’approdo in terra messicana è la città di Tapachula (Chiapas). Il vescovo, mons. Jaime Calderón Calderón, ha emesso ieri una nota, nella quale esprime preoccupazione “per il cammino pieno di pericoli, bisogni e carenze” per una “grande quantità di fratelli honduregni”, tra cui molti bambini, donne e anziani. “La nostra diocesi di Tapachula, pur nella sua povertà – afferma il vescovo – ha sempre cercato di restare a fianco di chi soffre maggiormente a causa della fame, della sete, della mancanza di vestiario, dell’infermità, della detenzione, della mancanza di un tetto sicuro”. Certo, prosegue mons. Calderón, “sappiamo che la quantità di fratelli che arrivano con la carovana supera di molto le nostre possibilità di offrire un’assistenza degna del rispetto che meritano come persone e come figli di Dio”. Tuttavia, “desideriamo rendere noto che è nostra intenzione assisterli mentre passano per il nostro territorio nel miglior modo che ci sarà possibile”.

Padre César Augusto Cañaveral Pérez, coordinatore della Mobilità umana della diocesi, lo ha confermato poco fa al Sir con un messaggio audio, inviato al termine di una faticosa giornata: “Abbiamo cercato di prepararci nel migliore dei modi. Non abbiamo l’appoggio di altre organizzazioni e non sono finora arrivate risposte concrete dal Governo federale e statale. Mettiamo a disposizione il poco che abbiamo, alzando la nostra voce profetica e cercando di mettere in pratica il messaggio di papa Francesco”. La Pastorale della mobilità di Tapachula ha cercato di fissare delle tabelle di marcia che prevedono delle tappe durante il giorno e dei luoghi allestiti per il riposo notturno per attraversare lo stato del Chiapas. Le tappe sono in particolare ipotizzate lungo la rotta della costa del Pacifico: dalla frontiera con il Guatemala a Tapachula, da qui a Villa di Comaltitlán, quindi le successive destinazioni saranno Mapasterpec, Pijijipan e Tonalá. Il vescovo fa infine appello alla generosità dei fedeli e chiede ai parroci di coordinare gli aiuti. E padre Cañaveral conclude: “Chiediamo appoggio a preghiera”.

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