Sinodo 2018: Ruffini, omosessualità e matrimonio tra persone dello stesso sesso “non possono essere lasciati fuori dalla pastorale”. No ad aborto come “strumento di contraccezione”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“I giovani chiedono una posizione chiara su omosessualità e matrimonio tra persone dello stesso sesso”. Lo ha detto Paolo Ruffini, prefetto del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede, durante il briefing di oggi in sala stampa vaticana. “Non si possono lasciare questi temi fuori dalla pastorale”, ha proseguito Ruffini riferendo del dibattito sinodale, arrivato ora all’esame della terza parte dell’Instrumentum laboris, dedicata alle proposte. Altro tema toccato dai 267 padri sinodali, quello dei giovani “che vivono in famiglie disgregate”, alcuni dei quali auspicano la presenza della Chiesa “come ambiente in grado di adottarli”. Ai preti, ai vescovi, ha riferito inoltre Ruffini, “i giovani chiedono di mostrare che il celibato, la verginità e la castità sono possibili” e auspicano “maggiori spazi di partecipazione nella Chiesa. Hanno bisogno di vedere che preti e vescovi non siano impiegati d’ufficio”. Non sono mancati, nel dibattito sinodale, riferimenti al tema dell’aborto – che in alcune zone del mondo, come in Africa, “è inteso come uno strumento di contraccezione” – e alla presenza di alcune “ideologie che distruggono le famiglie”.

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