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Papa Francesco: udienza, “l’indifferenza uccide”. “Non amare è il primo passo per uccidere; e non uccidere è il primo passo per amare”

foto SIR/Marco Calvarese

“L’indifferenza uccide. È come dire all’altra persona: ‘Tu sei morto per me’, perché tu l’hai ucciso nel tuo cuore”. È il monito del Papa, sulla scorta della Quinta Parola del Decalogo, oggetto della catechesi dell’udienza di oggi, così come di quella di mercoledì scorso. “L’uomo ha una vita nobile, molto sensibile, e possiede un io recondito non meno importante del suo essere fisico”, ha spiegato Francesco: “Per offendere l’innocenza di un bambino basta una frase inopportuna. Per ferire una donna può bastare un gesto di freddezza. Per spezzare il cuore di un giovane è sufficiente negargli la fiducia. Per annientare un uomo basta ignorarlo”. “Non amare è il primo passo per uccidere; e non uccidere è il primo passo per amare”, ha sintetizzato il Papa, citando la “frase terribile uscita dalla bocca del primo omicida, Caino, dopo che il Signore gli chiede dove sia suo fratello. Caino risponde: ‘Non lo so. Sono forse io il custode di mio fratello?'”. “Così parlano gli assassini”, ha commentato Francesco: “Non mi riguarda, sono fatti tuoi, e cose simili”. “Proviamo a rispondere a questa domanda”, l’invito ai 18mila fedeli presenti oggi in piazza San Pietro: “Siamo noi i custodi dei nostri fratelli? Sì, lo siamo! Siamo custodi gli uni degli altri! E questa è la strada della vita, la strada della non uccisione”.

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