Migranti: Conte (premier), “lavorare per gestione condivisa multilivello dei flussi”. No ad “accelerazione sui movimenti secondari”

foto SIR/Marco Calvarese

“La prima sfida è quelle di lavorare per una gestione condivisa multilivello dei flussi migratori, che consenta di affrontare un problema ormai di carattere globale con un cambio di paradigma privilegiando un approccio strutturale ad un approccio emergenziale, partendo dai movimenti primari per arrivare a quelli secondari”. Lo ha affermato questa mattina il presidente del Consiglio dei ministri, Giuseppe Conte, nel corso delle comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo del 18 ottobre. Per il premier al fenomeno migratorio “occorre dare una risposta comune, con un meccanismo stabile e sostenibile già nelle fasi di sbarco, ridistribuzione e rimpatrio, senza oneri aggiuntivi per i Paesi – come l’Italia – di primo arrivo”. Nel corso del Consiglio europeo, ci sarà una “prima valutazione sulle articolate conclusioni sottoscritte nel vertice dello scorso giugno”, ha annunciato Conte, convinto che sia “irrinunciabile che Stati membri e istituzioni comunitarie siano coerenti con quel cambio di prospettiva”. “Abbiamo ottenuto che l’approccio europeo alla gestione della migrazione vada verso un indispensabile equilibrio tra movimenti primari e secondari”. È inoltre necessario “rafforzare l’impegno con i Paesi di origine e transito” anche attraverso il “rifinanziamento consistente e tempestivo del fondo fiduciario per l’Africa”. Per il Governo, “i movimenti primari rimangono prioritari per una gestione europea sostenibile e duratura dei flussi migratori e degli stessi movimenti secondari”. Inoltre, bisogna “evitare l’illusione che i regolamenti, in particolare Dublino, possano risolvere le forti criticità”. Ribadendo il principio dell’“equa condivisione delle responsabilità” e la necessità di un “cambio di paradigma”, Conte ha assicurato che “se non ci saranno concrete garanzie non accetteremo a scatola chiusa accelerazione sui movimenti secondari”. E se sui migranti “l’Italia ha fatto molto e quasi sempre da sola” ora “un riconoscimento dell’Europa vogliamo avvenga nei fatti”. Il premier è poi tornato sull’importanza del “sostegno al processo politico in Libia” ribadendo l’impegno dell’Italia come “promotrice di pacificazione e stabilizzazione” del Paese.

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