Diocesi: mons. Nosiglia (Torino) ai lavoratori della Embraco, “chi pensa di risolvere il problema di un’azienda licenziando è come se volesse vendere la sua gente”

Mons. Cersare Nosiglia, arcivescovo di Torino

“Chi pensa di risolvere il problema di un’azienda licenziando gente è come se volesse vendere la sua gente e domani venderà la sua dignità”. Lo ha affermato l’arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia, incontrando in mattinata gli operai della Embraco di Riva presso Chieri, esposti al rischio licenziamento, per “esprimere tutta la nostra solidarietà e vicinanza a voi e alle vostre famiglie”. L’arcivescovo si è scusato per non essere ancora riuscito ad incontrare i lavoratori. “Credo fermamente – ha sottolineato Nosiglia – in quello che sia il presidente della Repubblica sia Papa Francesco hanno detto di recente rispetto al tema del lavoro”. “Mattarella ha affermato nel suo discorso di fine anno: ‘il lavoro resta nel nostro Paese la prima e la più grave questione sociale. È necessario che ve ne sia in ogni famiglia. Al tempo stesso va garantita la tutela dei diritti e la sicurezza per tutti coloro che lavorano’”, ha ricordato l’arcivescovo, aggiungendo che “faccio poi mie le espressioni di Papa Francesco: ‘il lavoro è una priorità umana che garantisce la dignità di ogni persona e pertanto è una priorità cristiana’”. “È una priorità del Papa e – ha aggiunto – dunque anche del vescovo che vi parla”. Per Nosiglia, “deve essere chiaro a tutti, dalle forze politiche e istituzionali alle componenti industriali, alla stessa Chiesa e a tutte le componenti sociali, che senza il lavoro per tutti non ci sarà mai dignità per tutti, democrazia per tutti, giustizia, diritti per tutti, solidarietà per tutti”. E, rivolgendosi ai responsabili dell’azienda e alle Istituzioni, ha chiesto che “si cerchino le vie più adeguate per mantenere a tutti i lavoratori il posto di lavoro: questo deve essere considerato il primo indispensabile obiettivo da perseguire con il massimo impegno”. Dopo aver fatto riferimento a quanto vissuto in gioventù per il rischio corso dal padre di perdere il lavoro, l’arcivescovo ha garantito che “seguirò da vicino questa vicenda attraverso anche i miei parroci, che so sensibili e attenti alle vostre necessità”.

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