Papa Francesco: al Corpo diplomatico, “violazione” dignità umana porta ad “atti di barbarie”

(Foto: Vatican Media)

“Per la Santa Sede, parlare di diritti umani significa anzitutto riproporre la centralità della dignità della persona, in quanto voluta e creata da Dio a sua immagine e somiglianza”. Lo ha ricordato il Papa, che ha scelto di dedicare il discorso al Corpo diplomatico di quest’anno alla Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, a 70 anni dall’adozione di tale “importante documento”. “L’affermazione della dignità di ogni persona umana”, ha spiegato Francesco rivolgendosi al Corpo diplomatico, è alla base di ogni diritto, e il suo “disprezzo e disconoscimento” portano “ad atti di barbarie che offendono la coscienza dell’umanità”. “Ciascun essere umano, indipendentemente dalla sua condizione fisica, spirituale o sociale”, è “meritevole di rispetto e considerazione”, ha sintetizzato il Papa: “Da una prospettiva cristiana vi è una significativa relazione fra il messaggio evangelico e il riconoscimento dei diritti umani, nello spirito degli estensori della Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo”. Tali diritti, per Francesco, “traggono il loro presupposto dalla natura che oggettivamente accomuna il genere” e “sono stati enunciati per rimuovere i muri di separazione che dividono la famiglia umana e favorire quello che la dottrina sociale della Chiesa chiama sviluppo umano integrale”, che riguarda la “promozione di ogni uomo e di tutto l’uomo fino a comprendere l’umanità intera”. “Una visione riduttiva della persona umana apre invece la strada alla diffusione dell’ingiustizia, dell’ineguaglianza sociale e della corruzione”, il monito del Papa.

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