Papa Francesco: al Corpo diplomatico, “integrazione è processo bidirezionale”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“L’integrazione è un processo bidirezionale, con diritti e doveri reciproci”. Lo ha ricordato il Papa, che nel discorso al Corpo diplomatico si è soffermato sul quarto verbo del messaggio per la Giornata mondiale della pace: integrare, sul quale “si confrontano posizioni diverse alla luce di altrettante valutazioni, esperienze, preoccupazioni e convincimenti”. “Chi accoglie è chiamato a promuovere lo sviluppo umano integrale, mentre a chi è accolto si chiede l’indispensabile conformazione alle norme del Paese che lo ospita, nonché il rispetto dei principi identitari dello stesso”, ha ribadito Francesco: “Ogni processo di integrazione deve mantenere sempre la tutela e la promozione delle persone, specialmente di coloro che si trovano in situazioni di vulnerabilità, al centro delle norme che riguardano i vari aspetti della vita politica e sociale”. La Santa Sede, da parte sua, “non intende interferire nelle decisioni che spettano agli Stati, i quali, alla luce delle rispettive situazioni politiche, sociali ed economiche, nonché delle proprie capacità e possibilità di ricezione e di integrazione, hanno la prima responsabilità dell’accoglienza”. Tuttavia, ha precisato il Papa, “ritiene di dover svolgere un ruolo di ‘richiamo’ dei principi di umanità e di fraternità, che fondano ogni società coesa ed armonica”. Di qui la necessità di “non dimenticare l’interazione con le comunità religiose, sia istituzionali che a livello associativo, le quali possono svolgere un ruolo prezioso di rinforzo nell’assistenza e nella protezione, di mediazione sociale e culturale, di pacificazione e di integrazione”. “Nell’anno passato i governi, le organizzazioni internazionali e la società civile si sono interpellati reciprocamente sui principi di base, sulle priorità e sulle modalità più opportune per rispondere ai movimenti migratori ed alle situazioni protratte che riguardano i rifugiati”, ha sottolineato Francesco auspicando che “tali sforzi, con i negoziati che si apriranno a breve, portino risultati degni di una comunità mondiale sempre più interdipendente, fondata sui principi di solidarietà e di mutuo aiuto. Nell’attuale contesto internazionale non mancano le possibilità e i mezzi per assicurare ad ogni uomo e ogni donna che vive sulla Terra condizioni di vita degne della persona umana”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia

Informativa sulla Privacy