Vocazioni: p. Hernandez (cappellano La Sapienza), “il discernimento non si trova su Amazon ma con l’ascolto di Dio”

Come insegnare ai giovani ad ascoltare? Come spiegare loro la pratica del discernimento? Ne ha parlato padre Jean Paul Hernandez, cappellano dell’Università “La Sapienza” di Roma, durante il convegno nazionale vocazionale, che si conclude oggi a Roma. “Attenzione – ha detto -: il discernimento non è l’ultimo ritrovato acquistabile su Amazon, è un modo, un processo che arriva solo dopo l’ascolto e il mettersi in contatto con Dio. Il discernimento è un cambattimento in cui occorre avere grinta, è una lotta”. “Il discernimento – ha spiegato – inizia con la creazione, è lo stile stesso della creazione. Secondo la narrazione biblica, Dio distingue la luce dalle tenebre. La conoscenza del bene e del male sta al centro del giardino ed è riservata a Dio. L’uomo è tenuto solo a fidarsi di Dio. Anche se commette il peccato, Dio gli fa il grande dono della distinzione fra bene e male. Il discernimento è la fede in cammino e la più profonda guarigione dal peccato originale del non fidarsi. I padri descrivono il Battesimo come il dono del discernimento. Discernere è continuare la creazione. La vera creatività dell’uomo è il mettere ordine nella propria vita che è la sapienza”. “Nel Nuovo Testamento – ha proseguito – , Gesù è il discernimento. In particolare, nel Vangelo di Giovanni, Gesù è l’imputato al centro di un dibattito fra accusatori e difensori, che sono gli emarginati, i poveri. La narrativa di Giovanni è come una trappola perché il processo storico fatto a Gesù lo ritroviamo nel nostro cuore. Ci ritroviamo come testimoni, obbligati a prendere la parte dell’uno o dell’altro”. Nella vita di tutti i giorni questo processo si riflette in vari momenti: “Se mi sta parlando l’accusatore – ha continuato – avrò poche speranze e mi sentirò desolato. Per non sentirsi in questo modo, Ignazio di Loyola ci suggerisce di pregare, cercare il Dio dei doni e non i doni di Dio, cercare la consolazione di Dio che non è però il cioccolatino che prendiamo alla macchinetta, ma il frutto di una relazione libera”. Padre Hernandez ha poi spiegato la vocazione tramite il celebre dipinto di Caravaggio, “La vocazione di San Matteo”, in cui non è un caso che Gesù e san Pietro siano vestiti come al loro tempo mentre gli altri secondo la moda del ‘600. “La vocazione – ha affermato – è una chiamata che viene da 1600 anni prima o che irrompe nel nostro presente”.

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