Perù: mons. Simón Piorno (Chimbote), “sbagliato concedere ora indulto a Fujimori, Paese destabilizzato mentre è in arrivo il Papa”

“Non era il momento giusto per concedere l’indulto all’ex presidente Fujimori. Il Perù è destabilizzato e proprio mentre si trova ad affrontare questa congiuntura arriverà Papa Francesco, per cui ritengo che la sua accoglienza sarà condizionata dal fatto di trovarsi nel mezzo di una crisi nazionale”. Lo afferma al Sir il vescovo di Chimbote (regione costiera di Ancash) mons. Ángel Francisco Simón Piorno, in seguito alla contestata decisione del presidente Pedro Pablo Kuczynski di concedere l’indulto ad Alberto Fujimori, presidente tra il 1990 e il 2000, finito in carcere per gravi reati.
Oggi l’ex dittatore ha 79 anni e stava scontando una condanna a 25 anni per due massacri contro civili e per l’uccisione di due giornalisti. Aveva altre condanne per complessivi 20 anni per peculato, distrazione di fondi riservati e fuga di capitali in Svizzera. L’ex presidente non è mai stato però abbandonato da una parte dei peruviani: la figlia Keiko per due volte è riuscita ad arrivare ad un passo dalla presidenza e il suo movimento, Fuerza Popular, ha la maggioranza in parlamento e i suoi voti sono stati decisivi, qualche giorno prima dell’indulto, per bloccare la procedura di impeachment di Kuczynski, coinvolto nella tangentopoli continentale nota come caso Odebrecht.
Prosegue il Vescovo di Chimbote: “Non mi ha infastidito l’indulto in sé, ma il momento in cui è stato dato e reso pubblico. L’impressione è che l’indulto sia stato il prezzo per non mettere in stato d’accusa il presidente. Questa è l’impressione che ha la gente, speriamo che il motivo reale sia un altro”. Per mons. Simón, che si riferisce ad un video diffuso da Fujimori attraverso i social network, “non basta chiedere perdono per non aver fatto bene alcune cose, ma, io credo, ci dev’essere un riferimento esplicito alle uccisioni che ha causato”.
Commenta da Bogotá Cristiano Morsolin, esperto di diritti umani in America Latina ed autore di pubblicazioni sulla violenza verso i minori durante il periodo della dittatura Fujimori: “Varie ong cattoliche italiane come Mlal-Progetto mondo di Verona, Associazione Solidarietà paesi emergenti Aspem di Cantù, Terra Nuova di Roma, fin dagli anni ’90 sono stati in prima linea nel denunciare la violazione sistematica dei diritti umani in Perù, che tra 1980 e il 2000 ha provocato 69.000 vittime. L’indulto a Fujimori è un segnale negativo perché l’impunità indebolisce la già fragile democrazia peruviana, come riportato anche da Ong internazionali, come Human Right Watch, e dalla Corte interamericana diritti umani (Cidh). Sicuramente Papa Francesco approfondirà la questione dei diritti umani nel suo imminente viaggio in Perù”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Italia

Informativa sulla Privacy