Papa Francesco: a Maestri cattolici, “promuovere la cultura dell’incontro in maniera capillare e incisiva” per evitare “i bulli”. “Importante l’alleanza con i genitori”

(Foto Vatican Media/SIR)

“La cultura dell’incontro, l’alleanza tra scuola e famiglia e l’educazione ecologica”. Sono i tre punti di riflessione e di impegno da cui è partito oggi Papa Francesco, ricevendo in udienza nella Sala Clementina del Palazzo apostolico vaticano, l’Associazione italiana maestri cattolici (Aimc), a conclusione del suo XXI congresso nazionale dal titolo “Memoria e futuro. Periferie e frontiere dei saperi professionali” (Roma, 3–5 gennaio). “Per prima cosa – ha detto -, vi ringrazio per il contributo che date all’impegno della Chiesa per promuovere la cultura dell’incontro. E vi incoraggio a farlo, se possibile, in maniera ancora più capillare e incisiva”. In effetti, ha osservato, “in questa sfida culturale sono decisive le basi che vengono poste negli anni dell’educazione primaria dei bambini. Gli insegnanti cristiani, sia che operino in scuole cattoliche sia in scuole statali, sono chiamati a stimolare negli alunni l’apertura all’altro come volto, come persona, come fratello e sorella da conoscere e rispettare, con la sua storia, i suoi pregi e difetti, ricchezze e limiti”. Per il Pontefice, “la scommessa è quella di cooperare a formare ragazzi aperti e interessati alla realtà che li circonda, capaci di cura e di tenerezza – penso ai bulli –, liberi dal pregiudizio diffuso secondo il quale per valere bisogna essere competitivi, aggressivi, duri verso gli altri, specialmente verso chi è diverso, straniero o chi in qualsiasi modo è visto come ostacolo alla propria affermazione”. Questa. Secondo il Santo Padre, “purtroppo è un’‘aria’ che spesso i nostri bambini respirano, e il rimedio è fare in modo che possano respirare un’aria diversa, più sana, più umana”. Per questo scopo, ha sottolineato, “è molto importante l’alleanza con i genitori”.

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