Sacchetti biodegradabili per ortofrutta: Ministero della Salute, “si possono portare da casa solo se monouso e idonei ad alimenti”

Sull’obbligo di acquistare i sacchetti di plastica biodegradabile per frutta e verdura comprate nei supermercati, dopo le polemiche e una certa confusione da parte dei consumatori, arrivano le precisazioni del Governo. Il segretario generale del Ministero della Salute, Giuseppe Ruocco, ha infatti spiegato oggi che il Ministero stesso non è contrario “al fatto che il cittadino possa portare i sacchetti da casa, a patto che siano monouso e idonei per gli alimenti”. In un primo tempo, l’indicazione circolata poneva il divieto assoluto imposto al consumatore di portare dalla propria abitazione i sacchetti per riporre l’ortofrutta fresca acquistata nei supermercati ed evitare così di acquistarne altri. Ma occorre comunque fare molta attenzione. Il Ministero, infatti, vieta sempre il riuso dei sacchetti. “Il riutilizzo dei sacchetti – ha spiegato Ruocco – determinerebbe infatti il rischio di contaminazioni batteriche con situazioni problematiche”. E non solo, perché il titolare dell’esercizio commerciale, ha aggiunto il segretario generale del Ministero della Salute, “avrebbe ovviamente la facoltà di verificare l’idoneità dei sacchetti monouso introdotti”.
Mezza agevolazione, dunque, per i consumatori le cui associazioni sono sempre di più sul piede di guerra. Il Codacons – che aveva già definito l’operazione avviata dal Governo come una “tassa occulta sulla spesa” -, ha già presentato in 104 Procure un esposto contro i sacchetti biodegradabili a pagamento. Per Codacons occorre verificare l’esistenza del “possibile reato di truffa verificando il comportamento di ipermercati, supermercati ed esercenti nella vendita dei sacchetti biodegradabili”.

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