Tribunale ecclesiastico interdiocesano calabro: nel 2017 introdotte 122 nuove cause

Sono state 122 le nuove cause introdotte che si aggiungono alle 116 in corso all’inizio del 2017. Questo il primo dato del nuovo Tribunale ecclesiastico interdiocesano calabro (Teic), reso nella relazione di ieri sera del vicario giudiziale, monsignor Vincenzo Varone. “La struttura del nostro Tribunale è fatta – ha detto mons Varone – prima ancora che di mezzi, di persone che prestano le loro diverse e complementari competenze al servizio di quanti esprimono il loro bisogno di giustizia e per fare luce nella verità”. A comporre il nuovo Teic, 11 delle 12 diocesi calabresi. Non ha aderito solo l’arcidiocesi di Cosenza-Bisignano, che ha un proprio Tribunale ecclesiastico diocesano. Fornendo il bilancio dell’anno, mons. Varone ha detto che “sono state 285 le cause esaminate, 112 quelle decise, 3 archiviate per perenzione, e concluse con sentenza notificata 66. Le cause con decreto di esecutività sono state 34; ad oggi ne rimangono pendenti 170; di queste la maggior parte sono: 109 dell’anno 2017 e 39 del 2016”. Entrando nello specifico, sulle 112 cause decise le affermative sono state 108 (96 %), le negative 4 (4%). Riguardo all’“esclusione dell’indissolubilità del vincolo matrimoniale”, esso riguarda 26 cause su 122, mentre 21 riguardano l’“esclusione della prole”. “È un dato molto significativo che ci sottolinea l’importanza primaria della formazione dei giovani al matrimonio, ma ci dice anche il carattere culturale-sociale del matrimonio”, ha detto mons. Varone: “Ci si sposa senza avere la giusta maturità per affrontare una vita a due con una relazione interpersonale impegnativa e rilevante per stabilire una vera e autentica comunione di vita”. Il non volere figli da un matrimonio – ha proseguito mons. Varone – è “un fatto culturale e sociale che porta i nostri giovani a misurarsi con le idee e le risorse anche di una Regione che non aiuta a sviluppare il dato demografico: i motivi di ordine economico e sociale stanno sempre più impoverendo e mettendo a rischio la vita dei nostri giovani”. La maggioranza delle cause decise viene dalla diocesi di Reggio Calabria-Bova con 33 cause, segue Catanzaro 13, Mileto e Locri con 12, al di sotto della diecina le altre diocesi calabresi.

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