Papa Francesco: udienza, “il giornale lo possiamo leggere dopo”, non sostituire le letture “con altre cose” e “cercare dei buoni lettori”

foto SIR/Marco Calvarese

Nella liturgia della Parola, “scelte soggettive, come l’omissione di letture o la loro sostituzione con testi non biblici”, sono “proibite”. È il monito del Papa, che nella catechesi dell’udienza di oggi ha ricordato che “la proclamazione liturgica delle medesime letture, con i canti desunti dalla Sacra Scrittura, esprime e favorisce la comunione ecclesiale, accompagnando il cammino di tutti e di ciascuno”. “Si capisce pertanto perché scelte soggettive, come l’omissione di letture o la loro sostituzione con testi non biblici, siano proibite”, ha proseguito. “Ho sentito che qualcuno legge il giornale perché è la notizia del giorno”, ha detto a braccio: “Il giornale lo possiamo leggere dopo, ma la liturgia è Parola di Dio, è il Signore che ci parla”. No, quindi, alla prassi di “sostituire le letture con altre cose”, perché queste ultime “impoveriscono e compromettono il dialogo tra Dio e il suo popolo in preghiera”. Al contrario, “la dignità dell’ambone e l’uso del Lezionario, la disponibilità di buoni lettori e salmisti” sono gli ingredienti essenziali della Messa. “Cercare dei buoni lettori, quelli che sappiano leggere, non quelli che leggono e non si capisce nulla”, l’indicazione a braccio del Papa: “Buoni lettori. Si devono preparare, fare la prova prima della Messa per leggere bene. E questo crea un clima di silenzio ricettivo, favoriscono l’esperienza del dialogo celebrativo tra Dio e la comunità credente”.

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