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Comece: patrimonio cristiano europeo. Mons. Lebeaupin (nunzio apostolico Ue), “non si costruisce l’Europa se i popoli non impareranno a conoscersi”

foto Comece

(dall’inviata a Bruxelles) L’Anno europeo del patrimonio culturale designato dall’Unione Europea per il 2018 “è un’opportunità per la Chiesa per favorire una migliore conoscenza del nostro patrimonio religioso che è parte del patrimonio culturale e conoscere meglio i popoli che compongono l’Unione europea. Non si costruirà l’Europa se i popoli che la compongono non impareranno a conoscersi”. Lo ha detto mons. Alain Lebeaupin, nunzio apostolico presso l’Unione Europea, che oggi ha partecipato alla Conferenza promossa a Bruxelles dalla Comece sul “patrimonio cristiano dell’Europa”, nell’ambito dell’Anno europeo del patrimonio culturale. “La Chiesa cattolica, le Chiese della Riforma e le Chiese ortodosse hanno una responsabilità, perché nella storia la Chiesa ha giocato un ruolo importante non solo nella cultura ma anche nella costituzione della identità dei popoli che è diversa da un popolo all’altro come è diversa l’espressione della Chiesa nell’arte, nella musica, nelle grandi opere di architettura. Oggi è importante conoscere il passato, non per il passato ma per conoscere oggi meglio i popoli che compongono la casa comune dell’Europa”.

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