“Dal formaggio Asiago made in Japan al Grana carioca, dal Reggianito al Parmesao, dal Provolone al Romano, fino al Sardo e alla Mortadela, l’Unione Europea legalizza, attraverso la firma degli accordi di libero scambio, le imitazioni delle più note specialità del Made in Italy a tavola che hanno raggiunto il valore record di 60 miliardi di euro”. A denunciarlo è oggi la Coldiretti in occasione dell’inaugurazione di Fieragricola di Verona, dove sono stati esposti per la prima volta i “tarocchi” ufficialmente autorizzati dalla Ue. “L’ultima trattativa arrivata a minacciare l’agricoltura italiana – spiega Coldiretti – è quella in corso con i Paesi del mercato comune dell’America meridionale di cui fanno parte Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay (Mercosur). Sulle 291 denominazioni italiane Dop/Igp riconosciute dall’Unione Europea è stata proposta una lista di appena 57 tipicità da tutelare ma su 30 di queste sono state già presentate opposizioni, a partire dal Parmigiano Reggiano”. Secondo l’associazione, “il risultato è che, di fatto, meno del 10% delle specialità Made in Italy sarà tutelato”. Preoccupa poi “l’apertura all’arrivo a dazio zero in Europa di grandi quantitativi di carne bovina dai Paesi sudamericani” oltre a riso e agrumi. “È inaccettabile che il settore agroalimentare sia trattato dall’Unione Europea come merce di scambio negli accordi internazionali senza alcuna considerazione del pesante impatto che ciò comporta sul piano economico, occupazionale e ambientale”, ha affermato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo.