Venezuela: mons. Azuaje (presidente vescovi), “legge sui delitti d’odio funzionale a interessi governo”

“I due vescovi, durante le loro omelie, non hanno mai violato leggi. Hanno solo sottolineato le sofferenze e il dolore del popolo di fronte alla tragedia che stiamo vivendo in Venezuela. Il presidente ha travisato le loro parole e messo in bocca a mons. Basabe cose che non ha detto, nonostante migliaia e migliaia di persone presenti possano testimoniarlo”. Lo ribadisce, in una intervista al Sir, mons. José Luis Azuaje, vescovo di Barinas e presidente della Conferenza episcopale del Venezuela, a proposito delle accuse del presidente Nicolas Maduro rivolte ai vescovi Antonio López Castillo e Víctor Hugo Basabe di essere incorsi in “delitti d’odio” durante omelie pubbliche pronunciate il 14 gennaio. Da poco tempo è infatti in vigore in Venezuela una legge approvata e promulgata dall’Assemblea nazionale costituente “che però non ha le competenze per varare leggi – precisa mons. Azuaje -. Dovrebbe esserci una nuova Costituzione e un nuovo ordine giuridico, invece è una proposta funzionale agli interessi del governo”. “Secondo questa legge – ricorda il presidente dei vescovi venezuelani – va punito chiunque manifesti pubblicamente o per iscritto questioni relative all’ambito governativo o al servizio pubblico. Come vescovi abbiamo denunciato che questa legge non rispetta la libertà di opinione”. Nonostante i rischi e le intimidazioni la Chiesa venezuelana ha intenzione di continuare a portare avanti “la missione evangelizzatrice e di promozione umana. Sappiamo che gli organi di sicurezza controlleranno ancora di più ciò che dicono i vescovi, i comunicati ufficiali. Però noi, nella piena libertà dei figli di Dio, continueremo a fare il nostro lavoro profetico di annuncio e denuncia”. Dopo la repressione dei mesi passati, dice, ora “ci sono poche manifestazioni e i media non ne parlano, lo sappiamo tramite la rete. Quelle dell’anno passato, che sono durate fino al mese di luglio, hanno provocato decine e decine di morti. Una repressione così dura da parte delle forze di sicurezza ha prodotto effetti nel tempo. Molti si chiedono se le forze di sicurezza sono lì per difendere o per reprimere i cittadini. Sono state documentate moltissime violazioni dei diritti umani che ora non vengono perseguite ma prima o poi si saprà la verità su ciò che è accaduto”.

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