“Fare rete” tra le università ecclesiastiche, per dare corpo ad una “apologetica originale” in grado di abitare la “frontiera”. È l’invito contenuto nella “Veritatis gaudium”, ed indicato dal Papa come quarto criterio di fondo per il rinnovamento e rilancio degli studi ecclesiastici nell’ottica di una Chiesa in uscita. “Fare rete tra le diverse istituzioni che, in ogni parte del mondo, coltivano e promuovono gli studi ecclesiastici – l’esortazione di Francesco – attivando con decisione le opportune sinergie anche con le istituzioni accademiche dei diversi Paesi e con quelle che si ispirano alle diverse tradizioni culturali e religiose, dando vita al contempo a enti specializzati di ricerca finalizzati a studiare i problemi di portata epocale che investono oggi l’umanità, giungendo a proporre opportune e realistiche piste di risoluzione”: “Pensare a un solo mondo, ad un progetto comune”, l’indicazione mutuata dalla Evangelii gaudium, di cui il Papa riprende anche una delle immagini-simbolo, da applicare anche nel rapporto tra fede e cultura: “Il poliedro, che riflette la confluenza di tutte le parzialità che in esso mantengono la loro originalità”.