(da Milano) “Incontri come questo danno il senso di una società civile che si sta muovendo per ridare senso ad una battaglia che non è fatta solo di no, ma è piena di sì, di proposte. Una battaglia culturale ed etica che deve partire dal territorio”. Sono queste le parole con cui don Virginio Colmegna ha aperto a Milano, nella sede di anci Lombardia, la terza edizione degli stati generali per il contrasto al gioco d’azzardo dal titolo: “Contro corruzione, illegalità e mafie insieme per la prevenzione e la cura”. “Ci rendiamo conto della complessità di questa battaglia, anche dal punto di vista erariale, ma crediamo sia fondamentale un approccio culturale e un impegno politico che partendo proprio dai territori possa agire prima sulla prevenzione e poi sulla cura”, ha proseguito don Colmegna che è membro della segreteria del Coordinamento della campagna “Mettiamoci in gioco” che, in vista delle prossime elezioni politiche, chiede ai candidati di “metterci la faccia” e di mostrare il loro impegno nel contrasto al gioco d’azzardo. Un’attenzione particolare è stata data nell’edizione di quest’anno al tema delle mafie e del loro coinvolgimento nei profitti del gioco: si stima che in Italia il fatturato del gioco d’azzardo si aggiri attorno ai 100 miliardi di euro all’anno. “Se guardiamo ai numeri – ha dichiarato Luigi Guarisco, referente lombardo di Libera – le cose non stanno migliorando: il volume d’affari dietro all’azzardo è in costante crescita. E di questo si avvantaggiano le mafie che condizionano la gestione di sale e dei punti di raccolta creando in alcuni casi vere e proprie strutture parallele per il riciclaggio di denaro sporco. È compito del legislatore porsi il problema di come intervenire”.