Consiglio d’Europa: rapporto Greta sulla Serbia, “autorità facciano più sforzi per ridurre vulnerabilità dei ragazzi e migliorare assistenza alle vittime”

(Strasburgo) Secondo il rapporto pubblicato oggi dal Gruppo di esperti sulla lotta contro la tratta delle persone umane (Greta) presso il Consiglio d’Europa, la Serbia ha fatto progressi nell’ambito legale e istituzionale ma servono “maggiori sforzi per ridurre la vulnerabilità dei ragazzi a rischio di tratta e migliorare l’identificazione e l’assistenza alle vittime minorenni”. Dal 2014 Belgrado ha adottato una Strategia per la prevenzione e la soppressione della tratta di persone umane ed è stato creato un Ufficio per il coordinamento della lotta contro la tratta. Viene sottolineata la “necessità di assistenza effettiva per i migranti – bambini non accompagnati, molti dei quali nel marzo del 2017 dormivano per le strade di Belgrado in condizioni di insicurezza e di mancanza di igiene”. Gli esperti del Greta chiedono alle autorità di Belgrado di assicurare loro e a tutte le vittime della tratta degli alloggi sicuri, cosa che per adesso manca nel Paese. Si sottolinea anche la necessità di “assistere le vittime di tratta – inclusi i maschi adulti, facilitando la loro reintegrazione nella società”. Le vittime della tratta nel Paese balcanico dal 2013 al 2016 ufficialmente identificate sono 296, prevalentemente di nazionalità serba, di cui 130 maschi vittime di tratta lavorativa, 72 femmine, sottoposte a sfruttamento sessuale e 94 ragazzi, tra cui 78 ragazze oggetto di traffico per scopi di sfruttamento sessuale, inclusa la mendicità forzata e il matrimonio coatto.

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