Comunicazione: sul sito Copercom i commenti al Messaggio del Papa. Don Bianchi (Fisc e Acec), “reagire alla logica delle falsità”

foto SIR/Marco Calvarese

“Guardare nella stessa direzione per creare una comunicazione fatta da persone per le persone”. È questa, spiega Massimiliano Padula al Sir, una delle finalità del Copercom e del suo lavoro quotidiano di coordinamento delle 29 associazioni aderenti. “A ognuna di esse abbiamo chiesto – spiega il presidente del Coordinamento delle associazioni cattoliche per la comunicazione – un breve commento del Messaggio di Papa Francesco per la 52ma Giornata mondiale delle comunicazioni sociali. E le risposte sono state immediate e tutte quante significative. Questo ci incoraggia ancora di più a proseguire nella strada della cooperazione e della condivisione delle idee offrendo”, continua Padula citando il Messaggio del Papa, “un contributo personale al comune impegno per prevenire la diffusione delle notizie false e per riscoprire il valore della professione giornalistica e la responsabilità personale di ciascuno nella comunicazione della verità”. Nel sito http://www.copercom.it vengono riportati diversi messaggi.

Don Adriano Bianchi

“Le parole di Papa Francesco ci interpellano profondamente a reagire alla logica perversa della falsità e della sete di potere che domina spesso l’informazione contemporanea veicolata dalla Rete”, afferma ad esempio don Adriano Bianchi, presidente di Acec (Associazione cattolica esercenti cinema) e Fisc (Federazione italiana settimanali cattolici). “Essere ‘custodi delle notizie’ con la responsabilità di garantire la dignità delle persone ci deve spronare non solo a far bene il nostro lavoro quotidiano di giornalisti e comunicatori, ma anche a denunciare le storture di un mondo senza regole e di monopoli economici, come quello che governa il web mondiale”. Per don Bianchi “non si potrà mai recuperare un’etica rispettosa della dignità dell’uomo senza una legislazione internazionale fondata sul principio di legalità, attenta ai cittadini, rispettosa delle istituzioni e giusta nei modelli di business che la governano”. Il Papa “ci spinge ad andare oltre. A rischio c’è la verità sull’uomo, figlio di Dio, e la pace come corretta e armonica dinamica del nostro vivere sociale”.

 

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