Denatalità: Blangiardo (demografo), “famiglie con sempre meno componenti dovranno dipendere dal volontariato e dallo Stato”

“Negli ultimi vent’anni sono aumentate le famiglie composte da una sola persona e si sono ridotte quelle con più di due figli. I nuclei familiari sempre più piccoli, dove vengono meno le relazioni di sangue con altri membri, sono costretti a dipendere di più dal volontariato e dallo Stato”. Lo ha detto questa mattina il demografo Giancarlo Blangiardo, docente di demografia all’Università Bicocca di Milano, durante il convegno “Oltre l’inverno demografico”, organizzato a Roma da Alleanza Cattolica e dal comitato Difendiamo i nostri figli. “Tra 2015 e 2017 è aumentato nel Paese il numero dei morti, passando da 647.571 a 664.618, mentre nel 2017 è stato superato il numero più basso dei nati nella storia d’Italia, fatto registrare nel 2016 (473.000), con i 460.000 nati nei primi 8 mesi dell’anno”, ha aggiunto. Il demografo ha poi spiegato le dinamiche sociali in Italia,  che è “più debole per le nascite rispetto a tanti altri Paesi europei”. “Nel nostro Paese si ritarda a fare il primo figlio e poi si rinuncia”. Una prospettiva secondo la quale, elaborando dati Istat sui prossimi 30 anni, Blangiardo è giunto alla conclusione che “i nati sarebbero 400.000 e 800.000 i morti. Mentre sarebbero 640.000 i bambini in meno fra i 0 e i 9 anni e 806.000 gli anziani in più con oltre 90 anni”. “In questo scenario le ripercussioni saranno anche sulla gestione della sanità – ha concluso -. I temi da affrontare per invertire la tendenza sono invece l’equità fiscale ed economica, le politiche abitative per la famiglia, il lavoro di cura familiare e pari opportunità, ma anche la conciliazione tra famiglia e lavoro”.

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