Ucraini greco-cattolici: visita Papa basilica minore di Santa Sofia a Roma. Shevchuk, “una consolazione” per tutto il popolo ucraino vittima di una “guerra dimenticata”

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

La visita domenica prossima di Papa Francesco nella basilica minore di Santa Sofia a Roma è una “consolazione” per tutto il popolo ucraino. Così Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, capo e padre della Chiesa greco-cattolica ucraina, commenta ai giornalisti la visita che Papa Francesco farà domenica prossima alla comunità ucraina di Roma. La sua visita – ha detto il capo della Chiesa greco-cattolica ucraina – “tocca il tessuto umano di tutti gli ucraini del mondo e i cuori dell’Ucraina che sta soffrendo l’aggressione di una forza esterna che ha provocato milioni di sfollati, morti e feriti. Un conflitto che il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin ha definito una guerra dimenticata. Ci troviamo invece di fronte alla più grande crisi umanitaria dopo quella della seconda guerra mondiale”. “La gente che vive una simile sofferenza – ha quindi proseguito Sviatoslav Shevchuk – si pone degli interrogativi: perché? Dio ci ha abbandonato? Siamo soli, siamo dimenticati da tutti? La presenza domenica del Santo Padre tra noi risponde a queste domande. Ci dice: ‘non siete soli. Dio non vi ha dimenticato’”. Sulla crisi umanitaria tuttora in atto in Ucraina dopo lo scoppio della guerra 4 anni fa, nella regione orientale del Paese, il Donbass, Shevchuk ha detto: “Ci fa molto male che di questa tragedia non parli più nessuno. Non fa più notizia. D’altronde, viviamo nel contesto di una guerra ibrida, di una manipolazione della verità e della informazione”.
Il Paese si estende per 600mila chilometri quadrati con una popolazione di 42,5milioni di abitanti: il 7% del territorio ucraino è attualmente occupato nella parte orientale del Donbass. Prima della guerra, questa regione era abitata da 5 milioni di persone. Ora ne sono rimasti solo 2. “Significa – ha osservato Shevchuk – che 3 milioni hanno lasciato le loro case. L’Ucraina conta così milioni di sfollati interni, persone in fuga che hanno trovato rifugio all’interno del Paese”. “Gli scontri militari continuano ogni giorno”, ha continuato nel suo drammatico racconto il capo degli ucraini greco-cattolici. “Le scuole sono distrutte e la città di Lugansk è deserta. Ci sono condomini con 2/3 persone. È una guerra che non solo continua ma si aggrava sempre di più”. Sua Beatitudine Shevchuk ha lanciato poi un monito: è in corso in Ucraina la minaccia di una “catastrofe ecologica” dovuta alle numerose miniere di carbone presenti nella regione del Donbass che in seguito al conflitto sono state chiuse e si sono riempite di acqua. Pare che ci siano nel sottosuolo esplosioni che fanno temere il rischio di contaminazione dell’acqua potabile. Papa Francesco segue da sempre e con attenzione la situazione ucraina tanto che, due anni fa, ha lanciato una iniziativa con lo slogan “Papa per l’Ucraina” a supporto della popolazione locale. Il Papa ha personalmente devoluto 5 milioni di euro ai quali si sono aggiunti i 15 milioni di euro raccolti con una colletta che ha visto protagoniste attive tutte le Chiese europee.

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