Ucraini greco-cattolici: visita Papa basilica minore di Santa Sofia a Roma. Shevchuk, ad attendere Francesco 3mila fedeli

(Foto Siciliani-Gennari/SIR)

“Sono felice di condividere con voi una bella notizia. Lo aspettiamo”. Ha esordito con queste parole Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, capo e padre della Chiesa greco-cattolica ucraina, presentando questa mattina in Sala stampa vaticana, la visita che Papa farà domenica 28 gennaio alla basilica minore di Santa Sofia a Roma e alla comunità ucraina di Roma e di Italia. Papa Francesco, ricorda Shevchuk, “ci conosce bene ed ha una sensibilità particolare verso gli immigrati”. Santa Sofia è punto di riferimento per la numerosa comunità ucraina a Roma. Gli ucraini in Italia sono ufficialmente 200mila ma in realtà se ne contano almeno il doppio e rappresentano la quinta popolazione straniera per numero. A Roma gli ucraini sono 14mila. Il numero cresce ogni anno. Su tutto il territorio italiano, ci sono 145 comunità greco-cattoliche ucraine, con 62 sacerdoti che si occupano della loro cura pastorale. Ogni domenica, le comunità greco-cattoliche vedono la presenza di circa 17 mila fedeli, una cifra che sale a più di 70mila unità durante le festività. “Papa Francesco – ha quindi aggiunto Shevchuk – ha un amore grande per le madri e le nonne e la stragrande maggioranza della nostra comunità è costituita da donne. Donne costrette a lasciare la loro patria per guadagnarsi da vivere e inviare soldi per mantenere la famiglia in Ucraina”. È la terza volta che un Papa visita la basilica minore di Santa Sofia: il primo fu Paolo VI che la consacrò nel 1969. Poi fu l volta di Giovanni Paolo II nel 1984. La visita inizierà alle 16. Il Papa sarà accolto da Sua Beatitudine Sviatoslav Shevhuck, che lo condurrà all’interno della basilica. Lì si terrà una breve preghiera e un canto natalizio. I fedeli delle Chiese orientali sono infatti ancora nel periodo natalizio che terminerà il 18 febbraio con la festa della presentazione d Gesù al tempio. Quindi, Sua Beatitudine darà un indirizzo di saluto e presenterà la comunità ucraina. Anche il Papa Francesco terrà un discorso, saluterà i rappresentanti della comunità e si soffermerà in preghiera nella cripta della basilica dove è sepolto il vescovo Stepan Chmil, cui Papa Francesco è particolarmente legato. Fu infatti padre Chmil ad insegnargli ad assistere alla Messa di rito ucraino, aprendolo ad una “liturgia diversa”. Si pensa che ad accogliere il Papa ci saranno domenica 3mila fedeli ucraini. Al Papa saranno poi presentate le persone che hanno quest’anno ricevuto “le onorificenze” del beato martire Emiliano Kovch, morto nel campo di concentramento di Majdanek, dando la vita per salvare degli ebrei durante la Shoah. “Quando ci chiedono chi sono gli ucraini in Italia e quale missione vogliono svolgere in questo Paese – ha affermato Shevchuk – noi diciamo che il beato Kovch è la nostra risposta: siamo qui in Italia per costruire ponti”.

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