Riforma: mons. Semeraro (C9), nel discorso alla Curia le parole del Papa rivolte non solo a chierici e consacrati ma anche ai laici

“Singoli episodi non mettono nell’ombra, anzi pongono in maggiore risalto la stragrande maggioranza di quanti operano nella Curia”. Così mons. Marcello Semeraro, vescovo di Albano e segretario del C9, commenta – in un articolo in uscita nei prossimi giorni su “Il Regno” (anticipato al Sir) – il discorso 2017 alla Curia romana per gli auguri natalizi, in cui Francesco non ha nascosto rimproveri per alcuni membri. “Francesco ha voluto dirlo non soltanto dei chierici e delle persone di vita consacrata, ma anche dei fedeli laici che in grande numero operano nei vari uffici della Santa Sede”, prosegue il vescovo: “Una buona parte della riforma della Curia da lui voluta e attuata, anzi, si basa proprio sull’inserimento in posizioni di rilievo di laici e laiche con competenze e professionalità qualificate. Alcuni di loro sono in responsabilità apicali. Tanti altri sono in posizioni che in ogni caso esigono capacità gestionali specifiche chiamate a operare in situazioni non sempre semplici; spesso, anzi, complesse”. La riforma, conclude Semeraro, nell’ottica del Papa non riguarda solo la Curia, ma tutta la Chiesa.

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