Politiche family friendly: a Lucca un incontro sull’esperienza trentina dove si premiano gli imprenditori con un piano aziendale attento ai ritmi di vita

Un network per i comuni amici della famiglia. Promosso dalla provincia autonoma di Trento, dal comune di Alghero e dall’Associazione nazionale famiglie numerose, ha coinvolto, dopo appena due mesi, molti comuni interessati a farne parte. Se ne è parlato ieri pomeriggio a Palazzo Ducale a Lucca nel primo dei due giorni di seminario di studio rivolto agli amministratori toscani – e in particolare lucchesi – dedicato alle politiche family friendly: da Albignasego (Padova) a Corsano (Lecce), passando per alcuni comuni della Bergamasca – Certe, Fino del Monte, Onore, Songavazzo e Rovetta -, Perugia e i 96 comuni dell’area metropolitana di Reggio Calabria. Anche la provincia di Lucca ha manifestato il proprio interesse verso le politiche familiari trentine. Dove gli enti locali, nella selezione dei fornitori, premiano quegli imprenditori che hanno adottato un piano aziendale attento ai ritmi di vita e alle esigenze personali dei propri dipendenti. Nei comuni amici della famiglia le famiglie con figli hanno sconti sulle addizionali Irpef e più in generale su tutte le imposte e tariffe che vengono decise dall’ente locale. Un assegno unico, dal gennaio 2018, mette ordine a molte provvidenze fino ad oggi ricevute dalle famiglie della provincia trentina: sostiene il reddito delle famiglie povere, il mantenimento dei figli, la loro frequenza ai nidi e chi ha in casa un disabile. Gli under 18 si recano al cinema o al teatro utilizzando voucher culturali finanziati con i risparmi ottenuti dalla riduzione del vitalizio degli ex consiglieri regionali. Alcune di queste misure – ha spiegato Luciano Malfer, dirigente dell’agenzia per la famiglia della provincia autonoma di Trento – sono universali. Altre sono destinate a famiglie al di sotto di una certa soglia Icef (acronimo di Indicatore condizione economica familiare), una sorta di redditometro tutto trentino, che meglio dell’Isee tiene conto dei carichi familiari. Una rivoluzione generata dal basso, nata dall’ascolto delle difficoltà, delle preoccupazioni e dei progetti di vita raccontati, in mille modi e in mille occasioni, dalle coppie con figli.

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