Papa Francesco: a Congregazione dottrina fede, “l’uomo di oggi non sa più chi è e, quindi, fatica a riconoscere come agire bene”

(Foto Vatican Media/SIR)

“L’uomo di oggi non sa più chi è e, quindi, fatica a riconoscere come agire bene. In questo senso, appare decisivo il compito della vostra Congregazione nel richiamare la vocazione trascendente dell’uomo e l’inscindibile connessione della sua ragione con la verità e il bene, a cui introduce la fede in Gesù Cristo. Nulla come l’aprirsi della ragione alla luce che viene da Dio aiuta l’uomo a conoscere sé stesso e il disegno di Dio sul mondo”. Lo ha detto oggi Papa Francesco, ricevendo in udienza, nella Sala Clementina del Palazzo apostolico vaticano, i partecipanti all’Assemblea plenaria della Congregazione per la dottrina della fede. Parlando delle “odierne tendenze neo-pelagiane e neo-gnostiche”, il Pontefice ha osservato: “Tali tendenze sono espressioni di un individualismo che si affida alle proprie forze per salvarsi. Noi, invece, crediamo che la salvezza consista nella comunione con Cristo risorto che, grazie al dono del suo Spirito, ci ha introdotto in un nuovo ordine di relazioni con il Padre e tra gli uomini. Così possiamo unirci al Padre come figli nel Figlio e diventare un solo corpo in Colui che è ‘primogenito tra molti fratelli’”.
A proposito degli studi che la Congregazione sta portando a compimento circa le implicazioni etiche di un’adeguata antropologia anche nel campo economico-finanziario, il Santo Padre ha precisato che “solo una visione dell’uomo come persona, vale a dire come soggetto essenzialmente relazionale e connotato da una peculiare ed ampia razionalità, è in grado di agire in conformità con l’ordine oggettivo della morale. Il Magistero della Chiesa ha sempre ribadito con chiarezza, a questo riguardo, che ‘l’attività economica deve essere condotta secondo le leggi e i metodi propri dell’economia, ma nell’ambito dell’ordine morale’”.

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