Giornata della Memoria: mons. Sorrentino (Assisi), “ricorrenza tutt’altro che estranea allo spirito di Assisi”. Domani iniziativa sul disarmo

La Giornata della memoria è “una ricorrenza tutt’altro che estranea allo ‘spirito di Assisi’ e che abbiamo particolarmente a cuore nella nostra Chiesa locale per le note vicende che l’hanno legata indissolubilmente al popolo ebraico”. È quanto scrive il vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, mons. Domenico Sorrentino, alla vigilia della Giornata in cui si rende omaggio alle vittime della Shoah. “Circa trecento ebrei – ricorda il vescovo – furono salvati, grazie al coraggio di assisani che scelsero di non voltarsi dall’altra parte, a partire dal vescovo Nicolini”. “Tante volte ci siamo sentiti domandare, soprattutto dai più giovani, se tedeschi e italiani si accorgessero del destino disumano cui venivano consegnate tante persone con la sola ‘colpa’ d’essere nate”, prosegue mons. Sorrentino, rilevano che si tratta di una “domanda imbarazzante, perché rimbalza su di noi”. “Che cosa avremmo fatto noi al loro posto? Mentre ci misuriamo con questo interrogativo e con quella oscura pagina di storia, dobbiamo prendere coscienza di ciò a cui siamo chiamati oggi, nel momento storico in cui viviamo”. In diocesi, accanto alle iniziative per la memoria verrà proposta nel pomeriggio di domani, sabato 27 gennaio, una riflessione sul disarmo (alle 15, nella sala della Conciliazione del Comune di Assisi). “Purtroppo – rileva mons. Sorrentino – anche la nostra nazione concorre in maniera consistente, se non addirittura determinante, nella produzione e nel commercio di armi che alimentano conflitti che, in tante parti del mondo, causano lutti, sofferenze e distruzione. Non possiamo far finta di non vedere. Con tutti gli uomini di buona volontà, dobbiamo denunciare questo scandalo”. Il vescovo invita anche alla preghiera per le popolazioni dello Yemen, “vittime – scrive – dei pesanti bombardamenti dell’aviazione dell’Arabia Saudita armata con le bombe costruite in Sardegna”. “Preghiamo poi perché anche il nostro Paese firmi il Trattato per la messa al bando delle armi nucleari come già tanti Paesi hanno fatto. Il Signore ci dia la pace”, conclude Sorrentino.

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