Giornata della Memoria: Ass. 21 luglio, “ancora rimosso il genocidio di Rom e Sinti, manca riconoscimento ufficiale”

Si celebra domani 27 gennaio la Giornata della Memoria, una ricorrenza istituita in Italia con la legge n.211/2000 in ricordo delle vittime perseguitate e uccise nei campi di concentramento e sterminio durante il nazi-fascismo. “Manca tuttavia un riconoscimento ufficiale degli almeno 500 mila rom e sinti caduti per mano di questi regimi, un genocidio – ricordato in lingua romanès con i termini “Porrajmos” (grande divoramento”) e “Samudaripen” (“tutti morti”) – perpetrato per ragioni puramente razziali e rimasto a tutt’oggi una pagina di storia da molti rimossa”. Lo ricorda oggi l’Associazione 21 luglio, organizzazione che supporta e tutela comunità in condizioni di segregazione e discriminazione. Critica oggi la mancata discussione in questa legislatura del disegno di legge presentato nel 2015 dai senatori Luigi Manconi, Manuela Serra, Francesco Palermo e altri membri della Commissione Diritti umani del Senato “che prevedeva di includere il riferimento allo sterminio di rom e sinti nella legge istitutiva del Giorno della Memoria. Ne consegue che la persecuzione etnica di questi popoli non ha, ad oggi, ricevuto alcun riconoscimento istituzionale”. “La rimozione dalla memoria collettiva dello sterminio delle comunità rom e sinte durante il nazifascismo è una ferita ancora aperta che spiega bene perché, ancora oggi, queste comunità siano tenute ai margini della vita sociale collettiva – ha sottolineato Carlo Stasolla, presidente di Associazione 21 luglio –. È invece fondamentale riportare quelle comunità rom e sinte che in Italia vivono in condizioni abitative ghettizzanti al centro di azioni politiche inclusive, abbandonando l’approccio pregiudizievole e stigmatizzante”. Quest’anno l’associazione celebrerà la Giornata a Gioia del Colle (Bari) dove ha organizzato, in collaborazione con il Comune e l’Associazione Sic! ProgettAzioni Culturali, un convegno dal titolo “Porrajmos. La persecuzione dei rom e dei sinti durante il fascismo”. A seguire, presso il Teatro Comunale Rossini, vi sarà “Il mio inv(f)erno. Vita da zingaro”, uno spettacolo di Maurizio Vacca dedicato alla storia del pugile Johann Trollmann, detto Rukeli, campione e vittima del nazi-fascismo.

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