Giornali Fisc: “La Difesa del popolo” (Padova) compie 110 anni e si rinnova. Domani la presentazione

Guglielmo Frezza e "La Difesa del popolo" rinnovata

Fresca di stampa sta arrivando in queste ore nelle parrocchie e nelle edicole padovane “La Difesa del popolo”, rinnovata nella veste grafica e nell’impostazione editoriale. Un “regalo” che arriva per i primi 110 anni di vita (5 gennaio 1908 – 5 gennaio 2018) del settimanale diocesano di Padova. “Nuovo lo stile, l’impegno di sempre” è il titolo dell’editoriale del direttore Guglielmo Frezza. “Nel ripensare la ‘Difesa’ – spiega – abbiamo cercato di renderla più accogliente: è scritta più in grande, con un’interlinea più ampia, con un diverso equilibrio tra testo e immagini”. “Questo giornale vorremmo che offrisse qualcosa di più: il piacere, disteso e rilassato, della lettura”. I cambiamenti riguardano forma e sostanza: “Vorremmo raccontare tante storie, perché abbiamo bisogno nel nostro cammino di incontrare esperienze che ci arricchiscano: persone, comunità, progetti, sogni in cui immedesimarci”, prosegue Frezza. “Vorremmo offrire tante idee, perché questo mondo – da qualsiasi parte lo si guardi – è complesso da capire. Vorremmo proporre fatti: quelli che conta davvero sapere, e spesso non li ritrovi nei telegiornali della sera”. Secondo il vescovo di Padova, mons. Claudio Cipolla, “per 110 anni la ‘Difesa’ ha aiutato” cercando di aiutare i lettori a “capire dove andava la Chiesa, che cosa diceva o pensava, perché anche un giornale è servizio di comunione, una voce che può servire la comunione tra persone che vivono un territorio e che spesso sono unite dalla stessa fede cristiana”. “Ora – aggiunge – vogliamo rilanciarla per servire la comunione e l’unità per cui preghiamo ogni volta che celebriamo l’Eucaristia”. “La Difesa del popolo” rinnovata sarà presentata in occasione del tradizionale incontro del vescovo con i giornalisti: l’appuntamento è in programma domani, sabato 27 gennaio, dalle 10.30, in Collegio Sacro, a Padova. Dopo l’intervento di Frezza, la parola passerà al direttore di “Avvenire”, Marco Tarquinio. Poi il vescovo Cipolla proporrà la riflessione conclusiva.

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