Forum economico mondiale: Davos, Trump su commercio, spese militari e migrazioni

Donald Trump – di fronte a una platea di uomini politici, della finanza e delle imprese, “i più grandi cervelli”, come li ha definiti – a Davos per il Summit economico mondiale, ha anche parlato del suo impegno per la “riforma del sistema commerciale internazionale perché promuova prosperità condivisa per coloro che stanno alle regole”. Non ci può essere qualcuno che “sfrutti il sistema a danno degli altri”. L’amministrazione Trump sostiene il libero scambio purché sia “equo e reciproco”: “comportamenti predatori” disturbano il mercato, in ogni settore. Le regole commerciali sono rafforzate, perché “proteggo gli interessi del nostro Paese, delle nostre imprese e dei nostri lavoratori”. Comunque gli Usa sono sempre pronti a negoziare “accordi bilaterali” con ogni Paese. Trump ha poi parlato delle politiche in campo energetico, per garantire sicurezza energetica agli americani “e a tutti i nostri amici nel mondo”. Ha quindi parlato degli “investimenti storici in ambito militare perché non ci può essere prosperità senza sicurezza”. L’America guida la campagna per denuclearizzare la penisola coreana così come la lotta per distruggere le organizzazioni terroristiche, ha spiegato l’oratore. Nonostante le vittorie riportate, “resta del lavoro da fare per consolidare le nostre vittorie”, in Afghanistan, ad esempio. Trump ha anche parlato della riforma del sistema di immigrazione, “fermo al passato”, che deve essere sostituito con “un sistema in cui le ammissioni sono selezionate in base alle capacità con le quali possono contribuire all’economia”.

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