Made in Italy: Coldiretti, Ue legalizza “tarocchi” alimentari per 60 miliardi. Parlamento italiano che uscirà da elezioni non ratifichi Ceta

Con gli accordi di libero scambio l’Unione europea legalizza dal Canada al Giappone fino ai Paesi sudamericani del Mercosur, l’agropirateria internazionale che fattura oltre 60 miliardi di euro con i tarocchi del prodotti alimentari Made in Italy. È l’allarme lanciato da Coldiretti in occasione della presentazione del XV Rapporto Ismea – Qualivita 2017 sui prodotti Dop/Igp dal quale si evidenzia che il sistema italiano di qualità “Food and wine” conta su 818 specilità tutelate che sviluppano un valore alla produzione di 14,8 miliardi con un aumento del 6% su base annua e del 70% in 10 anni. Il valore delle esportazioni del sistema nazionale di qualità “Food and Wine” è pari a 8,4 miliardi “ma all’estero – sottolinea Coldiretti – sono falsi quasi due prodotti alimentari di tipo italiano su tre che utilizzano impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette”. Tra questi formaggi a denominazione di origine Dop a partire dal parmigiano reggiano e dal grana padano, prosciutti di Parma e San Daniele, extravergini di oliva. “Ad aprire la strada – secondo Coldiretti – è stato il Trattato di libero scambio con il Canada (Ceta), dove sono falsi quasi nove formaggi di tipo italiano in vendita su dieci, entrato in vigore a livello europeo il 21 settembre 2017, anche se in via provvisoria, ma il nuovo Parlamento italiano che uscirà dalle elezioni ha la possibilità di non ratificarlo”.

 

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