Papa in Perù: messa a Las Palmas, “impegnarsi contro la globalizzazione dell’indifferenza”

“La misura dell’umanità si determina essenzialmente nel rapporto con la sofferenza e col sofferente. Questo vale per il singolo come per la società”. Il Papa, nell’omelia della Messa a Las Palmas, ha citato Benedetto XVI, per spiegare, con le sue parole, che “una società che non riesce ad accettare i sofferenti e non è capace di contribuire mediante la com-passione a far sì che la sofferenza venga condivisa e portata anche interiormente è una società crudele e disumana”. Quando arrestarono Giovanni il Battista, ha ricordato Francesco, “Gesù si recò in Galilea a predicare il Vangelo di Dio”: “A differenza di Giona, Gesù, di fronte a un avvenimento doloroso e ingiusto come fu l’arresto di Giovanni, entra nella città, entra in Galilea e comincia da quella piccola popolazione a seminare quello che sarebbe stato l’inizio della più grande speranza: il Regno di Dio è vicino, Dio è in mezzo a noi”. “E il Vangelo stesso ci mostra la gioia e l’effetto a catena che questo produce”, il commento del Papa: “Cominciò con Simone e Andrea, poi Giacomo e Giovanni e, a partire da allora, passando per santa Rosa da Lima, san Toribio, san Martino de Porres, san Giovanni Macías, san Francesco Solano, è giunto fino a noi annunciato dalla nube di testimoni che hanno creduto in lui”. “È arrivato fino a noi per impegnarsi nuovamente come un rinnovato antidoto contro la globalizzazione dell’indifferenza”, l’invito: “Perché davanti a questo amore non si può rimanere indifferenti”.

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