Papa in Perù: incontro vescovi, “imparare a parlare il linguaggio degli altri”, anche nel “mondo digitale”

“Imparare a parlare il linguaggio degli altri”: solo così, anche nel mondo digitale di oggi, l’evangelizzazione può essere efficace tanto da raggiungere la periferia non solo geografica, ma anche culturale. Incontrando i vescovi nella cattedrale di Lima, il Papa ha sintetizzato così la lezione di san Toribio, che “promosse con molti mezzi un’evangelizzazione nella lingua nativa”: “Con il terzo Concilio di Lima dispose che i catechismi fossero realizzati e tradotti in quechua e in aymara. Spinse il clero a studiare e conoscer la lingua dei loro fedeli per poter amministrare i sacramenti in modo comprensibile. Visitando il suo popolo e vivendo con esso si rese conto che non bastava raggiungerlo solo fisicamente, ma era necessario imparare a parlare il linguaggio degli altri: solo così il Vangelo avrebbe potuto essere capito e penetrare nei cuori”. “Com’è urgente questa visione per noi, pastori del secolo XXI, ai quali tocca imparare un linguaggio totalmente nuovo com’è quello digitale”, l’analogia di Francesco: “Conoscere il linguaggio attuale dei nostri giovani, delle nostre famiglie, dei bambini… Come seppe vedere bene san Toribio, non basta solo arrivare in un posto e occupare un territorio, bisogna poter suscitare processi nella vita delle persone perché la fede metta radici e sia significativa. E a tale scopo dobbiamo parlare la loro lingua. Occorre arrivare lì dove si generano i nuovi temi e paradigmi, raggiungere con la Parola di Dio i nuclei più profondi dell’anima delle nostre città e dei nostri popoli. L’evangelizzazione della cultura ci chiede di entrare nel cuore della cultura stessa affinché questa sia illuminata dall’interno dal Vangelo”.

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