This content is available in English

Abusi: card. O’Malley, Papa riconosce errori di chi nella Chiesa li ha commessi

In una nota pubblicata sul sito Boston Catholic, il cardinale Seán P. O’Malley, arcivescovo di Boston, presidente della Pontificia Commissione per la tutela dei minori, ha ribadito l’impegno di Papa Francesco nei confronti delle vittime di abusi sessuali da parte di membri del clero. “È comprensibile – si legge nella nota – che le affermazioni che Papa Francesco ha fatto a Santiago, in Cile, siano state fonte di grande dolore per le persone che hanno subito abusi sessuali da parte di elementi del clero o di qualsiasi altro colpevole”. Il porporato ricorda che espressioni come: “Se non puoi dimostrare le tue accuse, non puoi essere creduto”, fa sentire abbandonato chi ha subito “riprovevoli violazioni criminali della propria dignità e relegano le vittime in un esilio di discredito”. “Non essendo stato personalmente coinvolto nelle situazioni che sono state l’oggetto dell’intervista – spiega il cardinale O’Malley – non so dire per quale ragione il Santo Padre abbia scelto i termini specifici che ha usato in quell’occasione. Quello che però so è che Papa Francesco riconosce pienamente gli enormi errori della Chiesa e del suo clero che ha abusato di bambini, e il devastante impatto che questi crimini hanno avuto sulle vittime e sui loro familiari”. “Ho accompagnato il Santo Padre in molti dei suoi incontri con le vittime, e ho potuto constatare il suo dolore nel prendere coscienza della profondità e dell’ampiezza delle ferite inflitte a chi aveva subito abusi, e nel constatare che il processo di guarigione può richiedere una vita intera”, testimonia O’ Malley: “Le affermazioni del Papa – si legge ancora nella nota – sono che non c’è posto nella Chiesa per chi abusa dei bambini e che dobbiamo adottare la tolleranza zero, perché questi crimini sono reali e combatterli è il suo impegno”. “Le mie preghiere e la mia pena saranno sempre con le vittime e con i loro familiari. Non potremo mai annullare le sofferenze che hanno vissuto, né pienamente curare il loro dolore. In alcuni casi dobbiamo accettare che perfino il nostro sforzo di offrire assistenza sia motivo di angoscia per le vittime, e che dobbiamo pregare per loro in silenzio mentre offriamo loro il nostro sostegno come risposta del nostro dovere morale. Personalmente, continuo nel mio lavoro per la guarigione di tutti coloro che sono stati così gravemente feriti e per la vigilanza nell’impegno di garantire la tutela dei bambini nella comunità della Chiesa, in modo che questi crimini non accadano mai più”. Probabilmente il Papa, che in questi anni ha fatto molto per le vittime di abusi, non intendeva dire che le vittime sono calunniatrici ma che qualche gruppo sta usando questa tragedia per battaglie contro un vescovo usando anche le calunnie.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Chiesa

Informativa sulla Privacy