Papa in Perù: all’Hogar Principito, “perdonate le volte in cui noi grandi diventiamo ciechi o indifferenti”

“Non potevo andarmene da Puerto Maldonado senza venire a trovarvi”. È il saluto del Papa ai piccoli ospiti dell’Hogar Principito, una casa a tre chilometri da Puerto Maldonado che accoglie circa 40 minori, fra bambini e adolescenti, provenienti da orfanatrofi, famiglie a rischio, vittime di violenza fisica, sessuale o psicologica. “Voi, senza alcun dubbio, siete il tesoro più prezioso di cui dobbiamo prenderci cura”, ha detto Francesco: “Perdonate le volte in cui noi grandi non lo facciamo o non vi diamo l’importanza che meritate. Il vostro sguardo, la vostra vita esigono sempre un maggiore impegno e lavoro per non diventare ciechi o indifferenti davanti a tanti altri bambini che soffrono e si trovano in necessità”. “So che alcuni di voi a volte sono tristi durante la notte”, le parole del Papa: “So che avete nostalgia del papà o della mamma che non c’è, e so anche che ci sono ferite che fanno molto male. Voglio ringraziarvi per la vostra testimonianza. Grazie perché siete luce di speranza per tutti noi. Sono contento di vedere che avete una casa dove siete accolti, dove con affetto e amicizia vi aiutano a scoprire che Dio vi tende la mano e vi mette dei sogni nel cuore”. “Che bella testimonianza quella di voi giovani che siete passati per questa strada, che ieri vi siete riempiti di amore in questa casa e oggi avete potuto costruire il vostro futuro!”, il riconoscimento di Francesco agli ex ospiti della Casa del Piccolo principe: “Voi siete per tutti noi il segno delle immense potenzialità che ogni persona possiede. Per questi bambini e bambine siete il miglior esempio da seguire, la speranza che anche loro potranno farcela. Tutti abbiamo bisogno di modelli da seguire; i bambini hanno bisogno di guardare avanti e di trovare modelli positivi: ‘Voglio essere come lui, come lei’, sentono e dicono. Tutto quello che voi giovani potete fare, come venire a stare con loro, a giocare, a passare il tempo, è importante. Siate per loro, come diceva il Piccolo Principe, le stelline che illuminano la notte”.

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